Trappole e vermicelli nei campi del Novarese per fermare l’invasione della Popillia Japonica - La Stampa

2021-12-30 16:29:42 By : Ms. Sarah Kuo

La voce de La Stampa

Da fine mese il periodo più critico

Stanno preparandosi a devastare la vegetazione dell’ampia fascia di territorio tra Piemonte orientale e Lombardia occidentale: gli esemplari adulti della Popillia Japonica sono ormai pronti a decollare. Lo sviluppo dallo stato larvale a quello maturo permetterà ai coleotteri di volare per decine di chilometri, scheletrificando ettari di infiorescenze, foglie, tralci e arbusti. Per tentare di contenere il potere divorante di questi insetti molesti, il settore Fitosanitario della Regione ha avviato anche per questa stagione contromisure a basso impatto ambientale.

«Sono iniziati da qualche giorno gli interventi di installazione nelle zone agricole - spiega il funzionario regionale Davide Venanzio - delle reticelle nere di contenimento. Il coleottero entra in contatto con la rete della trappola e attraverso i tarsi delle zampe assorbe una microquantità di insetticida in grado in qualche giorno di provocarne il decesso. Questo dispositivo per la lotta alla Popillia sarà piazzato in 1.500 luoghi del Novarese. L’appello ai passanti è quello di non toccare le reti, non abbattere le paline che le sorreggono. A fine stagione saranno rimosse e smaltite». Nel Novarese verranno gradatamente posizionati anche 600 boccioni a svuotamento: «Gli adulti di Popillia - dice Davide Venanzio - vengono attratti da una sostanza a loro gradita e restano imprigionati nei boccioni trasparenti. E’ necessario che questi contenitori trasparenti vengano svuotati periodicamente, permettendoci di comprendere la numerosità della popolazione del coleottero infestante».

C’è un terzo tipo di trappola, definito a «fungo»: «Sono casette gialle - dice Venanzio - che contengono un fungo che emette spore velenose per la sola Popillia. Il coleottero si imbratta con il fungo, contagiando oltre agli altri adulti con cui viene a contatto anche le uova deposte. Il risultato è la morte degli adulti e la soppressione delle uova». Nell’ultima settimana di giugno e dei primi 15 giorni di luglio è attesa la massima diffusione. «Il contenimento delle larve - conclude Venanzio - è avvenuto pure in autunno e primavera grazie al vermicello Hexamermis popilliae scoperto per la prima volta nel terreno del Novarese. Il mermitide si nutre delle larve di Popillia e si riproduce, contribuendo a ridurle».

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