Su un volo di 10 ore da Toronto a Francoforte sul Meno una donna di nome Miriam P. ha chiesto di avere un menù vegano. Il personale di volo della compagnia canadese le ha portato solo una bottiglia d’acqua e un tovagliolo di carta. Porter ha poi postato una storia sul suo profilo di Tik Tok lamentandosi dell’accaduto ma ringraziando anche l’assistente di volo che successivamente le ha portato frutta e panini dalla business class. I suoi seguaci hanno commentato il post scatenando un dibattito sull’impossibilità di trovare cibo vegano sulle compagnie aeree.

Miriam Porter è una vegan travel blogger. Oltre al suo blog su internet ha scritto articoli per Forbes Travel, The Washington Post, The Huffington Post e molti altri. Il “mondo vegan” è entrato a far parte della quotidianità in molti Paesi, in altri invece sta facendo più fatica. In una società in cui le persone preferiscono dialogare attraverso i social anche questo è diventato un terreno di scontro.

Si tratta di una nota compagnia di bandiera canadese. Questo fa sì che la notizia desti ancora più scalpore e il fatto che la “vittima” sia una blogger famosa tra i vegani non aiuta la reputazione della compagnia aerea Air Canada. Un commentatore ha fatto notare a Porter che le richieste per pasti speciali devono essere fatte 72 ore prima del volo. Porter aveva, però, prenotato il biglietto 24 ore prima quindi non poteva usufruire del servizio.

Una commentatrice ha detto di aver trovato delle opzioni di cibo vegano e vegetariano su due voli Lufthansa. È stata anche stilata una classifica delle compagnie aeree con il miglior cibo vegano:

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 Immagine di copertina: foto di John McArthur da Unsplash

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