I migliori ristoranti di maggio a Milano, provati per voi da Er Murena - Puntarella Rossa

2022-05-29 08:47:48 By : Mr. Syed Yasir

I migliori ristoranti di maggio a Milano, provati per voi da Er Murena. Continuiamo a raccontarvi la città: non solo nuove aperture ma anche ristoranti e trattorie già aperti, che abbiamo visitato, in incognito naturalmente e pagando il conto. Li abbiamo raccontati e, per utilità, abbiamo dato un giudizio per cucina, ambiente, servizio, dehors, carta dei vini e poi quello finale, a insindacabile giudizio di Er Murena.

Qui trovi la lista definitiva con I migliori ristoranti di Milano 2022 per Puntarella Rossa

Un classicone. Ci siamo tornati a pranzo, per vedere com’era cambiata la situazione. Non è cambiata. Il pergolato resta molto piacevole, il servizio pronto. C’è un menu pranzo conveniente,

Cucina 7 Ambiente 7,5  Servizio 7 Carta dei vini 6,5  Er Murena 7

Gli avevamo dato una chance, ma alla terza visita (serale) al Fornello Contadino (uno dei tanti pugliesi di zona), siamo al pollice verso. L’ambiente, per carità, sarebbe anche piacevole, anche se è un po’ ridicolo il nome – “Fornello contadino – Osteria di campagna” – per un ristorante che si trova in via Solferino alta. Ma i no sono troppi. Ne diciamo alcuni. Inquinamento acustico: uno che ride, in sala, fa l’effetto che faceva la sbornia a Jerry Lewis in Dr Jekyll Mr Hyde.  Gli antipasti partono da 14 euro. Un tagliere di salumi fa 22 euro. Le “cicorine nfucate” sono mollicce e insipide. Buona la salsiccia (16 euro…), ma è difficile non farla buona. A pranzo c’è menu risparmio da 13 euro. La carta dei vini è praticamente inesistente: ci sono tre bianchi, due rosati e due rossi, pugliesi, tutti con grande ricarico. Al bicchiere, prendiamo un Negramaro Masserie Rosse, mediocre. Il servizio è lento e del resto c’è una sola cameriera per otto tavoli.

Cucina 5 Ambiente 6  Servizio 5 Carta dei vini 3  Er Murena 5

Sanno fare il loro mestè questi ragazzi, Marco Bonardi che spignatta in cucina e Daniele Santangelo, che sbicchiera vini che è un piacere. Posti così andrebbero brevettati. Quel che si dice un bistrot, nell’unico senso che può avere, che è quello di escludere le altre tipologie: non è un ristorante, perché non ha nulla dei formalismi, delle leziosità, dei prezzi, delle ingessature di certi ristoranti. Non è un’enoteca, perché si beve da signori-e, ma si mangia anche da privilegiati. E’ quella formula flessibile e benedetta che ti consente di andare in un posto dove ti danno da mangiare dei piatti non banali, originali, in rotazione, in un’atmosfera informale, conviviale, con una cantina di qualità e gente competente e cordiale che non serve, perché il concetto di servire, diciamolo, è un po’ razzista, ma ti aiuta a scegliere e ti versa un bicchiere e te lo racconta con un sorriso. Bravi Mestè, bravo il riso al salto con luganega, bravi i formaggi, bravi i mondeghili e bravi tutti i piatti che si servono dentro e nel bel dehors, in questa piazza assurda, e molto bella, che si trova a metà del niente, in una zona che non gli daresti un euro e invece si è ritagliato uno scorcio di bellezza inaspettato.

Cucina 7,5 Ambiente 7,5  Servizio 7 Carta dei vini 8  Er Murena 7,5

Ha aperto sotto traccia con il marchio Cimmino sotto le insegne dello storico El Tombon de San Marc, nome che indica un antico porticciolo commerciale artificiale dove confluivano le acque del naviglio Martesana. Una ventata di freschezza, ma anche del solito modulo milanese da zona Brera, con prezzi alti e atmosfera poco milanese d’antan. Non ci abbiamo ancora mangiato, ci ripromettiamo di farlo presto, ma abbiamo bevuto due bicchieri di vino. La formula, la solita, detestabile. “Che vini rossi avete al bicchiere?”. Cameriere, senza portare carta, a voce, comincia la solita elencazione di vitigni anonimi: “Nebbiolo, aglianico e poi…pinot”. Va bene, che produttori? Se ne ricorda due su tre, con qualche fatica. Prendiamo l’aglianico, senza che ci venga detto il prezzo. Costa 10 euro, come scopriremo. Possibile che non si possa dare una cartuccella con l’indicazione esatta dei vini, non solo dei vitigni, ma dei produttori, dei nomi delle bottiglie, con i prezzi? Giochiamo a mosca cieca? Un pinot? Ma cos’è un pinot? (qui abbiamo fatto un ragionamento proprio su questo malvezzo)

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