DAL 15 AL 18 OTTOBRE LA DEMOLIZIONE DELL'AUTOGRILL DI MONTEPULCIANO SULL'A1. SCOMPARSA DI UN SIMBOLO DEL BOOM DELL'ITALIA | Prima Pagina - Periodico Indipendente del Sud Senese, Trasimeno e Orvieto

2021-12-01 08:12:41 By : Mr. JACK PENG

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MONTEPULCIANO - Verrà demolita la stazione di servizio ponte autostradale sulla A1 nei pressi di Montepulciano. La demolizione avverrà tra le 21.00 del 15 e le 6.00 del prossimo 18 ottobre. Tra due giorni e tre notti di lavoro scomparirà la stazione di servizio autostradale, uno dei “simboli” del boom economico italiano. È chiuso dal 2018, per problemi strutturali, rilevati dopo i controlli a seguito del crollo del Ponte Morandi a Genova.

Il Prefetto di Siena, Maria Forte, ha presieduto ieri una riunione del Comitato Operativo per le Strade Provinciali (COV) per un esame congiunto delle misure da adottare per garantire la fluidità del traffico e la sicurezza.

I lavori prevedono la deviazione del traffico autostradale nei due sensi di marcia all'interno del piazzale dell'Area di Servizio Autostradale. Le autorità preposte seguiranno con attenzione l'intervento in tutti i varchi, monitorando costantemente i flussi di traffico - che non subiranno interruzioni ma nell'area interessata saranno convogliati su un'unica corsia - ed elaboreranno un accurato piano di traffico alternativo da utilizzare in caso di criticità.

All'incontro hanno partecipato rappresentanti della Prefettura di Arezzo, della Questura di Siena, del Comando Provinciale dei Carabinieri di Siena, del Dipartimento di Polizia Stradale della Regione Toscana, della Centrale Operativa della Polizia Stradale di Firenze, della Sezione Polizia Stradale di Siena e Arezzo, del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Siena, della Provincia di Siena, del Corpo Provinciale di Polizia di Siena, dell'ANAS Spa di Firenze, della Società Autostrade per l'Italia, di TIEMME Spa, dei Comuni di Montepulciano, di Chiusi, dell'Unione Comuni Valdichiana Senese e della Centrale Operativa 118.

Sono 14 i ristoranti ponte sulle autostrade italiane, 12 sono stati realizzati dalla società Pavesi, due dalla catena Motta. Sulla A1, oltre a quella di Montepulciano, anche quelle di Cantagallo (Prato), del Chianti Est vicino a Firenze, di Fiorenzuola d'Arda (Piacenza), tutte progettate dall'architetto Angelo Bianchetti, negli anni '60, durante o poco dopo l'apertura dell'Autostrada del Sole nel 1964. Il Ristorante Autostradale Montepulciano è stato costruito e inaugurato nel 1967. Come gli altri “Pavesi” e “Motta” è stato poi rilevato dalla società “Autogrill”. Sarà il primo ad essere demolito.

Con la demolizione dell'Autogrill scomparirà, come dicevamo, uno dei simboli del boom e anche il primo “megastore” moderno a comparire in Valdichiana. Nei primi anni si prendeva l'autostrada proprio a Chiusi, Bettolle, Fabro o Monte San Savino solo per andare “a prendere un caffè da Pavesi”. Solo un caffè, o qualche cianfrusaglie, perché i prodotti in vendita erano già molto costosi già allora. Ma quella specie di supermercato ante litteram sospeso a cavallo dell'autostrada era una novità assoluta, cosa mai vista prima in una zona ancora agricola e dove il commercio era ancora quello delle piccole botteghe di quartiere, dove si vendeva la pasta sfusa in sacchetti di carta ...Il Ristorante autostradale Pavesi era l'emblema della modernità, un colosso di vetro e acciaio che aveva un sapore futurista ed era lì, su quella striscia di asfalto che improvvisamente accorciava le distanze ed era anche sinonimo di velocità, futuro, di un'Italia che metteva le macerie dietro di essa e cominciò a correre, a muoversi. Il primo supermercato, con carrelli, dove si poteva trovare di tutto, dai generi alimentari agli articoli per la casa, frutta e verdura, carne, quaderni della zona, fu aperto a Chiusi Scalo, ma era il 1968. Un anno dopo il ristorante autostradale... Quando papà , che magari faceva il commesso e doveva prendere l'autostrada con la 600 o la 128, per lavoro, ti portava a casa un pallone con lo stemma della tua squadra del cuore, comprato alla Pavesi, era una grande festa, anche se era una palla scadente che si è bucata nella prima partita...

Quando, dal 18 ottobre, quel gigante di vetro e acciaio non ci sarà più, ci mancherà. Perché ormai faceva parte del paesaggio ed era anche un luogo della memoria. Ogni volta che ci passavi sotto, uno scatto di un'Italia che voleva viaggiare, muoversi, correre. Certo, se c'era il rischio che cadesse, era meglio. Meglio evitare quel rischio, sotto ci passano molte persone. Ma la cicatrice rimarrà.

Pensa, gli italiani hanno pagato un'autostrada! I politici di allora dicevano che dopo trent'anni sarebbe stata libera! Invece l'hanno "regalata" ai Benetton che guadagnano un miliardo all'anno e gli italiani continuano a pagare il pedaggio, carissimi, e pagano anche il mantenimento! Negli stati più avanzati, ad esempio la Svizzera, paghi 35 euro l'anno e te la godi quanto vuoi! In alcuni stati paghi l'assicurazione della patente di guida e puoi guidare la tua auto come vuoi. Ti sembra giusto che qualcuno, avendo due auto, debba pagare due assicurazioni come se avesse due culi per guidarle contemporaneamente?

E sì, uno dei simboli del boom economico verrà demolito. Personalmente, ogni volta che facevo quel tratto di autostrada, mi fermavo per un caffè. Non so perché, ma era un rituale che mi piaceva. Poi una volta mi sono imbattuto in una truffa, ho documentato tutto e ho aiutato la polizia ad arrestare gli imbroglioni. Non posso entrare nei dettagli per ovvi motivi. Insomma, presto non sarà più possibile vedere rinascere quel “simbolo” dell'Italia, non sarà più possibile fermarsi a quel grande bancone rialzato, mi dispiace molto.

Dal tuo articolo Niccolò traspare che il popolo sono gli italiani, popolo di memoria corta, asservito alla gestione di un potere fatto e costituito dall'intreccio di clientelare e memoria corta e anche di concreto che tiene insieme ignoranza politica e disinteresse per non avere reagire. Questa è la sostanza. Quando parli di ciò che i governi hanno detto che in 35 anni le autostrade si sarebbero ripagate da sole, è stata una palese bugia, eppure hai mai sentito qualcuno che ha scoraggiato quei governi? Si insediarono governi e furono scoraggiati solo per le ragioni e le variazioni di equilibrio politico apportate per la fame dei piccoli partiti e soprattutto da quella rete di rapporti e di modo di concepire la politica che usava il partito di maggioranza relativa per tenere le redini. sicuro in mano dando anche quando era necessario i ministeri ai piccoli partiti che assicuravano loro le coalizioni necessarie per mantenere il loro equilibrio generale che era ciò che fondamentalmente interessava. C'è qualche analogia con la politica di oggi in tutto questo anche nel nostro piccolo Paese? Nel piccolo c'è il grande e viceversa, ma gli italiani - questo va detto - hanno la memoria corta e sono sensibili alle sirene del momento. gli appetiti, le prebende, le lotte intestine e perfino i comportamenti mafiosi a cui ci si adegua dietro la tariffazione delle prebende e delle carriere. Niente è cambiato Niccolò, i motivi di fondo sono sempre gli stessi: una pasta che le altre nazioni europee guardano con distacco e talvolta anche con disgusto. L'Autogrill di Montepulciano ha rappresentato un periodo che solo i nostri coetanei hanno conosciuto e che ormai sono anziani e presto non esisterà più. passava sotto quando gli scooter si intrufolavano dai passaggi realizzati nelle reti dell'autostrada in costruzione e c'erano corse e gare tra vespe e lambrette. L'ultimo pezzo ad essere aperto al traffico fu quello della tratta Chiusi-Valdichiana e il giorno dell'inaugurazione ricordo che due compaesani ubriachi entrarono in autostrada con una Fiat 500 Giardinetta, un'utilitaria che sarebbe poi diventata "mitica" e ubriachi fradici, sbagliarono entrambi all'ingresso e percorsero tutta la strada in senso opposto facendo il slalom tra le macchine che arrivano nella giusta direzione e suonano i clacson; roba che se l'avessero fatta oggi sarebbe giocare a scacchi con il sole in qualche "gio di collina". Uno ha detto all'altro: "ma perché ti salutano tutti?"... e l'altro ha risposto: "perché mi conoscono, ho un locale pubblico e sono un personaggio noto, senti come fanno le corna suono per salutarmi?L'emozione della prova autostradale è proseguita fino al casello di Valdichiana, poi per fortuna non sappiamo come, hanno preso la retta via della loro corsia per il ritorno a Chiusi.

No, Carlo, l'ultimo tratto dell'A1 ad entrare in funzione è stato quello tra Chiusi e Orvieto. Infatti la costruzione avvenne partendo da nord (Milano) e da sud (Napoli)… I 40 km tra Chiusi e Orvieto furono gli ultimi ad essere costruiti e aperti al traffico. L'inaugurazione avvenne il 4 ottobre 1964. https://www.primapaginachiusi.it/2014/10/50-anni-fa-linaugurazione-dellautostrada-ecco-litalia-si-accorcio/

Ne prendo nota per la registrazione della tua correzione. Mi sembrava il tratto Chiusi-Valdichiana e non dubito se dici il tratto Chiusi-Orvieto. Sono passati 57 anni da quella data e non un giorno e il ricordo può essere certamente fallace ma sul fatto delle gare tra Vespe e Lambrette tra i concorrenti c'ero anche io con il mezzo preso in prestito Vespa o Lambretta che era, anche se ho mai posseduto uno scooter fino a quando non ho lavorato, fatta eccezione per alcuni amici che purtroppo oggi mancano come Roberto Bellucci, Roberto Bertoldi, Francesco Belmonte e altri, ma potrebbero confermare altri che sono ancora vivi e vegeti e che probabilmente - anzi come dici certamente - era il tratto Chiusi-Orvieto. Le reti che fiancheggiavano l'autostrada erano un setaccio e tutto passava in quel momento. Anzi, dirò di più che quando non c'era la distribuzione automatica del biglietto all'ingresso c'erano persone (notoriamente maggiorenni e quindi più grandi di noi) che per far incazzare l'esattore e magari se doveva andare a Roma, chiedevano verbalmente la persona che ha distribuito i biglietti all'ingresso dell'autostrada: "buongiorno, mi dia un biglietto per Roma e pago subito così che all'uscita non mi dicano che non ho pagato". Quando la persona ha detto pazientemente che si doveva pagare l'uscita ma ha insistito per pagare subito, e dietro di lui una fila di auto che suonavano impazienti i clacson e il casello impazziva per la discussione che si stava svolgendo e perché il passaggio era non esente da questa persona che faceva "teatro" apposta. le scene duravano anche un quarto d'ora. Anche per simili stronzate era diversa anche la concezione del tempo perso... ma qualcuno ce l'ha fatta ed erano le "macchioline" di Chiusi i cui nomi all'epoca tutti conoscevano. Un altro mondo... Oggi chiamerebbero i carabinieri e ti porterebbero via con il cellulare, che non è il telefono ma quello con le ruote, e ti darebbero il TSO.