Appunti di viaggio: agricoltura, bio e non - Scienza in cucina - Blog - Le Scienze

2022-09-11 07:37:48 By : Ms. Sivvy Leung

Se dico California a molti verranno in mente le spiagge di Los Angeles e San Diego, Hollywood e i suoi divi, le immense autostrade, le rinomate Università, le foreste di sequoie e i deserti della valle della morte. Non tutti sanno però che la California è anche una grande potenza agricola mondiale. E' il primo stato degli USA per produzione e esportazione agricola. Produce di tutto per un valore (nel 2007) di 36.6 miliardi di dollari.

Ha 75.000 fattorie e ranch, meno del 4% del totale USA, ma produce più del 12% del valore totale. Le sue produzioni principali sono latte e panna, per 7 miliardi di dollari (il 22% della produzione USA). Segue l'uva con 3 miliardi. Il vino californiano ha fatto molta strada negli ultimi anni e ora ci sono delle ottime produzioni. Da poco ha anche iniziato a produrre olio extravergine di oliva e sono pronto a scommettere che rosicchierà mercato ai produttori storici mediterranei. Produce da sola più del 99% di fichi, olive, cachi, carciofi, mandorle, prugne secche, noci (e altro ancora) degli USA.

Viaggiando per le interminabili strade californiane è molto bello vedere cambiare le coltivazioni: si passa da Castroville (capitale mondiale del carciofo) all'aglio di Gilroy (sempre capitale mondiale) a Salinas (anche lei capitale mondiale, della lattuga iceberg questa volta)

(scusate la foto schifosella, fatta dall'auto in viaggio verso Salinas)

Si vedono le vigne e le aziende vinicole delle contee di Sonoma e Napa. Accanto alle autostrade si possono vedere delle coltivazioni di pesche, susine, o pere biologiche

e magari poco più avanti del mais OGM Roundup Ready 2 (qui gli agricoltori sono liberi di scegliere cosa e come coltivare e le associazioni degli agricoltori sono ben determinate a difendere questo diritto, a differenza che da noi)

Ho potuto assaggiare molti prodotti acquistandoli nei  supermercati (di cui parlerò prossimamente) o al Farmer's Market di San Francisco

Molte bancarelle vendevano prodotti biologici (organic, come li chiamano loro); dopotutto il biologico è nato qui...

e sì, la pizza earth friendly consegnata a domicilio con una auto ibrida sinceramente la trovo un po' ridicola

Frutta e verdura hanno un aspetto bellissimo

Tutti ottimi prodotti, ma un po' costoselli rispetto ai prodotti convenzionali acquistabili al supermercato (ottimi pure quelli):  le ciliegie a 6.90$ la libbra (una libbra sono circa 450 grammi), le pesche e le susine a 3.90$ la libbra.

Ho persino trovato dei funghi biologici

Insomma, non ho dovuto pasteggiare ad Hamburger e bistecche tutti i giorni . A mezzogiorno quasi sempre frutta e un panino fai da te (si trova del pane accettabile in California, ma i salumi erano rigorosamente italiani )

P.S. forse qualcuno si aspettava un mio intervento nella polemica sul biologico di cui ho letto qualche cosa (siano sempre benedetti i WiFi a libero accesso in USA). Non sono riuscito a recuperare l'articolo in questione per cui ne parlerò solo quando lo avrò letto, ma devo dire che mi ero già fatto l'idea, leggendo in passato altri lavori, che il biologico, in generale, non fosse nutrizionalmente superiore ai prodotti convenzionali. La variabilità statistica tra coltura e coltura e tra produttori diversi è molto elevata e quindi in generale non si può affermare nulla di significativo. Ho letto interventi, sulla stampa e nei blog, molto "buffi" (mettiamola così ) , anche da parte di chi dovrebbe sapere che cosa è una Systematic Review (come quella della FSA) e come funziona. Ho letto di complotti, di attacchi, di malafede. Tutte stupidaggini. Vorrei ricordare che l'onere nella prova, nella scienza, ricade su chi fa una affermazione. Il biologico è nutrizionalmente superiore? Dimostralo. Fuori i dati. Where is the beef?. Se in più di un decennio di studi non si è riusciti a dimostrare che sistematicamente il biologico è nutrizionalmente superiore ai prodotti convenzionali possiamo concludere (almeno per ora) che tra i due non ci sono differenze nutrizionali significative (in generale). Ciò non toglie che può capitare un pomodoro bio con più vitamina C di uno convenzionale, ma anche grano bio con meno glutine di quello convenzionale.

Se lancio due dadi identici non mi aspetto certo che escano sempre gli stessi punti. Ma se ogni volta che il mio dado supera il tuo lo sbandiero ai quattro venti vantando una presunta "superiorità numerologica" del mio dado rispetto al tuo sto solo facendo propaganda (per vendere il mio dado, superiore al tuo).

Chi fa propaganda parte da una ipotesi in cui crede e cerca tutte le ricerche a favore dell'ipotesi, cercando di dimostrare la sua validità, evitando le ricerche a sfavore. Questa non è scienza.

Qualcuno dice "ma si dovrebbe anche andare a vedere altro, come i residui di pesticidi". Certo, si andrà a vedere anche quello, sempre dati alla mano, e ovviamente senza distinguere tra pesticidi "di sintesi" e quelli "naturali". Ma non si può andare avanti per anni a vantare superiorità nutrizionali e stupirsi se poi qualcuno va a vedere se effettivamente è così, e scopre che questa superiorità non è dimostrata.

Sostieni che esistono gli unicorni blu? Sta a te dimostrarlo. E' verissimo che "l'assenza della prova non è la prova dell'assenza" (degli unicorni blu in questo caso). Ma è altrettanto vero che l'assenza della prova non può servire per aumentare la nostra fiducia nell'esistenza degli unicorni blu.

Vi gira la testa? Figuratevi a me con nove ore di Jet Lag da fuso orario sul groppone Mi fermo qui per ora, ma vi posso consigliare di fare un giro sull'ottimo e autorevole Blog di Ben Goldacre, Bad Science, autore anche dell'omonimo e bellissimo libro (compratelo; c'è anche tradotto in italiano). Per ora leggetevi il suo intervento sulla questione (cita anche il rapporto dell'Unione Europea citato in contrapposizione alla rassegna sistematica della FSA) e i vari commenti.

...in qualche modo mi sento di esprimere una certa soddisfazione riguardo al fatto che anche alla raffinata, colta e sofisticata Roberta, l'Intelligenza Artificiale abbia bloccato i post. Siccome è certo che lei non ha usato parolacce, vuol dire che il sistema, caro Dario, caro Marco, non funziona. NON FUNZIONA. Ma lo avete capito? No, eh?

Nonostante ciò, Bac, e nonostante tutto, Yop, come si può non volerle bene, alla Robbie, eh..?

mi piacerebbe sapere il nome di tutti quei bei funghi nelle foto grazieeeeeeeeeeeeeeeeeeee

@bacillus: era solo una considerazione nutrizionale, l'alternativa alla carne. Inoltre non credo che il tonno sia una risorsa in via di esaurimento: i tonni muoiono e nascono, e se qualcuno "ara" i fondali spazzando via tutto, non credo sia il consumatore finale. Come se tu, per vendemmiare, strappassi anche le viti: la colpa sarebbe di chi beve il tuo vino?

...devo per un attimo ricredermi sull'operato dell'antispam. In effetti, Roberta, il tuo post è qualcosa di paranoico su un argomento paranoico. Non poteva passare... (scherzo, dai, cosa c'è di più interessante della storia del movimento del biologico? )

Rico@ il tuo esempio è veramente inappropiato. La vite la coltivi , ci investi e ci lavori. perche ti dara dei frutti. Il pescatore non investe sui fondali, ma sulle reti. Quindi se il mercato richiede tonni, lui li cerca in qualsiasi modo anche raschiando i fondali. Piu raschia bene, piu possibilità ha di fare una buona pesca, quindi piu soldi. Un viticoltore dove guadagnerebbe a "raschiare" di piu le sue viti? Gli esempi sono sempre difficili da sostenere, sopratutto quando per farlo si esce dall'argomento. Poi cosa significa i tonni muoino e nascono.....nulla.

L'antispam mi ha cassato un commento sul tonno dove non c'era neanche un link, ho provato a rispedirlo ma ha replicato che era un duplicato!!! WEBMASTEEEEEEERRRRR!!!!!!!

bac, guarda, capisco la tua antipatia per l'argomento, ma non infierire... in effetti sono in fissa con le cronologie in questo periodo

Campanilismo per campanilismo, il miglior tonno è quello che pescano nell'Adda a Pizzighettone. Siccome è anche zona di allevamenti bovini, danno gli scarti ai vitelli, che così si macellano già tonnati. Filiera a Km 0.

@ bucanero niente di segreto e niente di interessante, ma se insisti scrivo!! Tutto parte non si sa come, non si sa dove, dalle scamorze che venivano ricoperte di paraffina che solidificando chiudeva e proteggeva i formaggi.

Poi un seguito di associazioni di idee portò alla genesi di un mito metropolitano - culinario, la superiorità del tonno in scatola in olio paraffinato.

protegge i formaggi (ma il formaggio non è pesce) !!!!

si condisce l'insalata con olio di paraffina, che miscelato ad aceto, o altri ingredienti, riesce a dare questo condimento a zero calorie, ma "untuoso" come l'olio.

Come l'olio, questo è il punto, da questo punto nasce la leggenda che ci siano delle produzioni, a "tiratura limitata" di tonno in olio paraffinato, che conserva il tonno "chiudendone i pori" e che non lo appesantisce delle calorie dell'olio d'oliva o di semi.

Quindi tonno "puro" senza sapori alieni e tonno "light"

Io, nel mio piccolo sono un esperto, mooooolto esperto di "confitage" della carne (e del pesce). non avevo creduto mezza parola, ma ho lasciato spazio al ragionevole dubbio.

Arriva un giorno un collega, con una di queste scatolette, per mio uso personale, non potendomi fornire l'indirizzo del "pusher" di scatolette, segreto indispensabile per mantenere il vantaggio competitivo sul mercato degli Cheffi. Apro la scatoletta, verso in un piatto ... "vedi vedi !!!!! " mi fa il collega, tutto pimpante. Dalla scatoletta senza etichetta, senza segni particolari e date di scadenza era uscito del tonno scuro (tonno??), in olio vegetale, molto chiaro. Cercai di spiegarglielo, ma non ci fu nulla da fare era convinto di avere la marcia in più per la salsa del vitello tonnato. E che io volessi ingannarlo, con la non pertinenza dell' olio paraffinato in quella preparazione.

Dopo quella storia avevo fatto qualche test, ma senza risultati interessanti. Il concetto che l'olio sia un fastidio, in questa cottura, è sbagliato.

l'olio è parte attiva nel processo

Faccio sempre qualche chilo di tonno sott'olio se mi capita sottomano un bell'esemplare.

Ma se andate nell'isola di Sal a Capoverde, nel ristorante nella piazza principale, di fronte alla chiesa, potete mangiare vari piatti, con l'ingrediente principe di quel ristorante, il tonno sott'olio, produzione propria, ricetta di Xesko Chef

Ristorante semplice, casalingo, cucina la moglie di Luca, una ragazza locale.

Ho passato dei bei momenti a pesca con quei ragazzi quelli del ristorante che gestiscono soprattutto escursioni di pesca d'altura, http://www.boavista2000.com

Ho pescato qualche bel tonno, molti wahoo e un wahoo da record.

E la sera al ristorante tra una bottiglia di "vinho verde" e un altra, gli ho insegnato qualche trucchetto di cucina

Morale della favola, erano solo leggende metropolitane, niente di speciale, per il momento

La pesca del tonno ROSSO, thunnus thynnus, è soggetta da molti anni a forti limitazioni con la fissazione di ‘quote di cattura’. Si tratta dei quantitativi massimi pescabili per ciascuno Stato e, quindi, per ciascuna imbarcazione autorizzata, stabiliti dall’Unione Europea sulla base delle indicazioni dell’ICCAT, la Commissione Internazionale per la Conservazione dei Tunnidi dell’Atlantico, a tutela di una specie considerata a ‘rischio estinzione’ per la presenza di una forte domanda proveniente soprattutto dai mercati asiatici. L’anno in corso è stato particolarmente difficile per il settore a causa dell’entrata in vigore di nuove e più restrittive normative che hanno previsto l’ulteriore riduzione delle quote di cattura, il controllo con ispettori a bordo ecc.,

Cetara con le sue imbarcazioni detiene oltre il 50% della ‘quota tonno’ nazionale e rappresenta la realtà più importante del Mediterraneo. Il comparto è costituito da oltre 25 imbarcazioni aventi tra le 100 e le 250 tonnellate di stazza lorda (TLS) e rappresenta circa l’80% del tonnellaggio complessivo delle imbarcazioni italiane autorizzate a pescare tonno con reti a circuizione.

"Uno degli aspetti preoccupanti della pesca del tonno e' rappresentato dai battelli pirata. Generalmente battono bandiere di convenienza di Paesi quali Belize, Honduras, Panama, Sierra Leone; a volte non hanno neanche bandiera. Ad armare queste barche, sono pero' capitali asiatici e anche europei. Sono imbarcazioni, che in barba alle quote, catturano i tonni senza un minimo controllo", afferma Alessandro Gianni', responsabile del settore diversita' biologica di Greenpeace Italia. Ed e' questo uno dei motivi per cui le statistiche sulla pesca di questo pesce devono essere prese con le classiche molle.

Un aspetto grottesco della questione e' che mentre la maggior parte del tonno mediterraneo prende la strada del paese del Sol Levante, a noi arrivano sotto forma di scatolette o di tranci, i tonni di specie meno pregiate pescati nel Pacifico e nell' Atlantico.

La pesca del tonno ROSSO, thunnus thynnus, è soggetta da molti anni a forti limitazioni con la fissazione di ‘quote di cattura’. Si tratta dei quantitativi massimi pescabili per ciascuno Stato e, quindi, per ciascuna imbarcazione autorizzata, stabiliti dall’Unione Europea sulla base delle indicazioni dell’ICCAT, la Commissione Internazionale per la Conservazione dei Tunnidi dell’Atlantico, a tutela di una specie considerata a ‘rischio estinzione’ per la presenza di una forte domanda proveniente soprattutto dai mercati asiatici. L’anno in corso è stato particolarmente difficile per il settore a causa dell’entrata in vigore di nuove e più restrittive normative che hanno previsto l’ulteriore riduzione delle quote di cattura, il controllo con ispettori a bordo ecc.

"Uno degli aspetti preoccupanti della pesca del tonno e' rappresentato dai battelli pirata. Generalmente battono bandiere di convenienza di Paesi quali Belize, Honduras, Panama, Sierra Leone; a volte non hanno neanche bandiera. Ad armare queste barche, sono pero' capitali asiatici e anche europei. Sono imbarcazioni, che in barba alle quote, catturano i tonni senza un minimo controllo", afferma Alessandro Gianni', responsabile del settore diversita' biologica di Greenpeace Italia. Ed e' questo uno dei motivi per cui le statistiche sulla pesca di questo pesce devono essere prese con le classiche molle.

Un aspetto grottesco della questione e' che mentre la maggior parte del tonno mediterraneo prende la strada del paese del Sol Levante, a noi arrivano sotto forma di scatolette o di tranci, i tonni di specie meno pregiate pescati nel Pacifico e nell' Atlantico.

Cetara con le sue imbarcazioni detiene oltre il 50% della ‘quota tonno’ nazionale e rappresenta la realtà più importante del Mediterraneo. Il comparto è costituito da oltre 25 imbarcazioni aventi tra le 100 e le 250 tonnellate di stazza lorda e rappresenta circa l’80% del tonnellaggio complessivo delle imbarcazioni italiane autorizzate a pescare tonno con reti a circuizione.

A me tutte queste analisi sui cibi mi lasciano perplesso. Non ho letto l'articolo in merito ma chiedo a chi l'ha letto: qual'è l'intervallo di variazione degli elementi nutrizionali per ogni alimento? Quanto influisce il grado di maturazione?

@Pablo Le mucche al pascolo in Sicilia ci sono ancora. Almeno io ne vedo quando percorro strade interne. Credo che le tengano al chiuso nel periodo invernale.

@Franco Cifatte a me la storia della scatoletta in ambiente umido mi puzza visto che la scatola dovrebbe essere stagna e l'interno in bagno d'olio.

Mi era capitata per le mani una scatoletta d'annata diversi anni fa, l'avevo trovata alla grotta Pierre St.Martin (un mito della speleologia ormai tramontato) resto di chissà quale spedizione. L'ho aperta e il tonno sembrava in buone condizioni ma non ho avuto il coraggio di mangiarlo.

Per la paraffina noi usiamo il Petrolchimico di Mantova. La maionese la fanno a San Rocco al Porto (quasi tutta la maionese delle principali marche sul mercato viene dallo stesso stabilimento). Riassumendo: tonno di Pizzighettone, paraffina di Mantova, vitello già tonnato di Soresina, maionese di San Rocco. L'olio si fa con le olive che si comprano in cassette sottocosto al Famila di Codogno. Tutto nel raggio di 30 Km. Ci teniamo all'ecologia, noi.

@Xesko Chef Grazie, ero curioso...qualche dubbio che si trattasse di qualcosa derivante dal metallo alcalino-terroso m'era venuto, ma volevo saperne di più...

@ zoomx, forse non mi sono ben spiegato. Pardon. Ho scritto "niente di male" circa l'umidità; il concetto è : "ininfluente" (a meno che, dico io, ne venga corrotto il metallo delle scatolette. Ma potrebbe trattarsi anche di vasetti di vetro, no?). L'importante, mi era stato sottolineato, era "no" al freddo, "sì" al tiepido per una buona conservazione ed un miglior invecchiamento del tonno. Tutto qui.

Qui al nord è difficile vederle. L'allevamento brado o semibrado oltre a essere meno efficiente è anche più rischioso: favorisce l'insorgere di zoonosi (malattie veterinari) che inibiscono la produzione del latte o impediscono di venderla come alimento adatto al consumo umano.

Si trova ancora qualche mucca al pascolo in Valtellina o in Alto Adige (Heidi, appunto): ma nelle pianure mantovane la terra serve a far crescere il mais da usare come mangime o per costruire villette e capannoni. Farci pascolare le mucche è fuori discussione.

@Pablo non so se si tratta di mucche da latte. In effetti attualmente l'immagine è un pò diversa da quella di Heidi in quanto qui la vegetazione è quasi tutta ingiallita. Su efficienza, vantaggi o svantaggi non saprei dirti. Dovrei parlare con qualcuno che abbia utilizzato entrambe le tipologie di allevamento. Frequentemente poi vengono spostate da un pascolo all'altro e capita spesso di incontrarle per la strade interne.

Lascia perdere, zoomx. Pablo ha ragione. La vacca al pascolo è bella da vedere, ma non rende. Poi, sai, le lattifere campionesse fanno pure fatica a muoversi... Ma non si pensi a quale orribile maltrattamento di animali. Una stalla a stabulazione libera, ben gestita, assicura un benessere ideale alle bestie. A loro interessa acqua e cibo, mica di recitare poesie distese tra i fiorellini di un bel prato... Poi, periodicamente, hanno interesse anche per qualcos'altro; ed ecco che l'uomo, furbacchione, pensa anche a quello.

comunque il termine esatto della nota preparazione è vitel tonné , come tutti sanno.

Al pascolo tengono i vitelli e la carne è incommensurabilmente più buona, per esperienza diretta. Certo dipenderà anche dai pascoli. Nei grandi allevamenti le mucche sono stabulate. Nel nostro allevamento-hobby le mucche stavano fuori e si ricoveravano la sera, facevano 5 lt di latte al giorno, superconcentrato.

Hanno visto troppi film e pensano che l'agricoltore sia rimasto al medioevo, nessuno si rende conto del livello di tecnologia che è presente in un seme, un fertilizzante, un prodotto chimico per la difesa. Fanno anche ridere quelli che pensano che per fare l'imprenditore agricolo basta decidere una mattina e zac come d'incanto si diventa tutti bravi a coltivare la terra. Per fare l'operaio specializzato ci vogliono anni di competenza per fare l'agricoltore basta una vanga. Ma poveri noi!

http://www.repubblica.it/2009/08/sezioni/cronaca/ramadan-mantova/ramadan-mantova/ramadan-mantova.html

Infatti, Luca. Ma molti sono in perfetta buona fede, non si può farne una colpa. Altri invece (e sono anche molti) sono convinti, convintissimi, di sapere cosa è buono e cosa non lo è per l'agricoltura. Sembra che per questo mestiere basti un certo atavico buonsenso. Niente di tutto questo. E' come se io avessi la presunzione di sapere come si costruiscono dei circuiti elettronici. Poi ogni tanto m'incazzo e sembra che io sia il demonio. E sto solo difendendo una professionalità. Ed un sapere.

(zoomx, tutto questo NON era riferito a te)

...post bloccato. E niente che avesse a che fare con le meditazioni di Roberta.

Lucas, che depressione, pensare che c'è in giro gente, nel xxi secolo, che non beve quando ha sete perché se no dio s'offende mi fa dire: ma che li obblighino che non li obblighino che vivano che crepino... ma chi se ne frega di questi quadrumani produttori di metano, cogli i pomodori se vuoi e se non ti sta bene torna a casa tua a pelare i datteri che magari gli stipendi degli Italiani migliorano. Magari.

Non mi dilungo, ho il computer rotto, scrivo dal portatile. Link su olio "organico". http://www.elpais.com/articulo/empresas/Aceite/autor/terruno/elpepueconeg/20090809elpnegemp_4/Tes Saluti

"15 euros en envases de 250 mililitros convenientemente numerados."

Convenientemente per chì? A casa mia fanno 60 Eurozzi al litro, ma siamo ...

Ma io non ho dato alcun giudizio! Ho solo detto che le mucche al pascolo in Italia ci sono ancora e non sono scomparse. Non ho dato affatto giudizi di qualità, produttività o altro.

Non si tratta di gente che si è convertita al bio o cose simili ma di gente che ha fatto sempre così.

probabilmente gente che non vive di quelle mucche....

@zoomx Il post che mi è stato bloccato, nel concordare con Luca, si riferiva anche alla tua buona fede. Fossero tutti come te...

@laNera Ehi, e con gli incendi, scampato pericolo?

Non conosco le razze bovine più o meno autoctone della Sicilia, ma in genere se vedete vacche (mucca è la Carolina, ci dicevano al primo anno di Università, ovunque si parlasse di zootecnia ) libere (in paddok più che al pascolo, ma suppongo dipenda dai luoghi: sopra Varese Ligure c'è un'azienda che ha i pascoli lontani chilometri dalla stalla, nuovissima e a box) sono da carne. Con un piccolo paddok-pascolo immagino si potrebbe anche abituare le signore a tornare spontaneamente in stalla per farsi mungere (magari proponendo colazione e cena migliori del pranzo), ma penso che sia facilmente comprensibile come sia possibile solo entro un certo ordine di grandezza dell'allevamento, o qualcuno s'immagina torme di mungitori muniti di sgabello e secchio che inseguono mandrie di migliaia di capi in mezzo alla prateria?

Sì, sì, zeb bisogna tornare lì! Bisogna riscoprire i valori della tradizione contadina e delle sapienti pratiche di una volta! (sono noioso con questa continua presa per il culo, vero?)

@mikecas è gente che vive di quello, qui sono i tortoriciani, nella Sicilia occidentale non so.

@zeb Confermo che sono animali da carne quelli che vengono fatti pascolare. Di solito sono piuttosto miste. La maggior razza bovina autoctona è la modicana che dà un ottimo formaggio, veramente buono. http://www.consdabi.org/S1BoviniTGAModicana1.jpg C'è anche una razza autoctona di cavalli, la sanfratellana http://www.nicobastone.com/Sicily-01/images/12-Cavalli-Sanfratellani.JPG

Ma perché non torniamo al "vitel tonné" che, ha ragione Yop, si scrive così, si pronuncia così, ma non è francese? E che pochi (Yop, ti correggo) sanno? Così come molti credono che "brevi manu" è un modo di dire sardo?

Piccolo aneddoto personale. In questo momento, quando metto come criterio di ricerca la stringa “atraz” per trovare l'atrazina e tutti i suoi metaboliti sul database dei pesticidi relativo al progetto sw su cui sto lavorando, ricevo il messaggio: “Failed to enable constraints. One or more rows contain values violating non-null, unique, or foreign-key constraints”. Che è l'errore di .NET più frequente per me ed allo stesso tempo quello più vergognoso, perché frutto di superficialità nello sviluppo dello schema del database. Però, che non sia questa, proprio la conseguenza del mio rifiuto convinto nei confronti della “chimica cattiva”? Posso esibire questo episodio come prova definitiva del mio spirito ecologista, di certo non convenzionale, ma estremamente pragmatico?

P.S.: a chi interessa, i metaboliti dell'atrazina registrati in questo database di un importante laboratorio di prova sono sette, ognuno ben identificato con un suo numero CAS e quindi conosciuto nei dettagli. Oggi si possono sapere molte cose su quelli che sono gli interventi dell'uomo sull'ambiente. Io tenderei a procedere in questo senso (quello della raccolta di informazioni e della conoscenza), piuttosto che chiudersi in atteggiamenti conservativi che per evitare il “rischio” rifiutano le tecnologie. Oggi sappiamo che l'atrazina è meglio non usarla: ottimo risultato, andiamo avanti...

Franco, com'è che non è sardo?! E inoltre a quelli là che non voglion bere ci darei, per colazione, un bel piattozzo di prosciutto umbro tagliato al coltello: e lì c'è la birra al fresco, se ci hai sete, deficiente!

Yop, certo che è sardo! Ohi! Cheddiamine, volevvo vedere se atento eri. Ma non gli hanno già dato il permesso di bere? Anzi, l'obbligo? Trooooppo buoniiiii......

Il mio era un commento generale non volevo riferirmi a te in particolare. So bene che ci sono ancora animali allo stato brado, ma come diceva Zeb si tratta di razze da carne. Che poi ci riescano a vivere non so dirti bene. L'Italia è un paese molto strano ed anche dalle mie parti è successo di pastori invalidi al 100% che poi portavano a pascolare le greggi in montagna sui dirupi.

Questa è di oggi e la fonte dovrebbe essere autorevole:

http://www.repubblica.it/2009/08/sezioni/economia/invalidi/invalidi/invalidi.html

Se su di una popolazione di appena 60.000.000 abbiamo 2.000.000 d'invalidi (più del 3%) allora il nostro è un Paese davvero pericoloso oppure molti fanno i furbi. Ditemi voi.

"Se su di una popolazione di appena 60.000.000 abbiamo 2.000.000 d’invalidi (più del 3%) allora il nostro è un Paese davvero pericoloso oppure molti fanno i furbi. Ditemi voi." Lucas, ma che vai dicendo? se sulle religioni e le loro perversioni idiote, tipo ramadan etc., è lecito e giusto ironizzare, sugli storpi, ciechi, sordomuti, sclerotici, cancerosi, mucoviscidi, distrofici, ma anche gli psicotici, i depressi, gli stuprati, ma anche i minatori, gli operai petrolchimici, muratori e agricoltori che da una vita si spaccano la schiena in fabbriche e cantieri, credo sarebbe buona educazione, nonché segno di intelligenza e ..., portare il massimo rispetto. Che poi ci sia qualche furbo è normale: perché non ci sono i furbi tra i banchieri, gli avvocati, i finanzieri, i politici e i capitani d'industria?! Il 3% (in media con tutti i Paesi europei) ti pare molto con l'andazzo della new-economy?! Che vogliamo fare sputtanando qualche falso-invalido da 300 € al mese, la guerra tra poveri?!

Però ci sono anche le sedi che fanno fare la visita di ricontrollo annuale a uno con le gambe AMPUTATE, come mi ha raccontato disgustata un'impiegata dell'INPS di Acireale - caso mai gli fossero ricresciute nel frattempo. Poi per avere l'invalidità i passaggi sono tanti e tali che passa almeno un anno.

Beh se siamo nella media allora taccio.

Purtroppo quello che dici è vero, all'idiozia della burocrazia non esiste limite, ma abbiamo anche quest'altro è non è la prima volta:

http://finanza.repubblica.it/News_Dettaglio.aspx?del=20090813&fonte=RPB&codnews=210645

In un paese come il nostro dove ci sono oltre 3.000.000 di case abusive cosa saranno mai 2.000.000 di invalidi e qualche decina di milioni di evasori fiscali, per non parlare del resto. Ma si, tiriamo anche noi a campare.

Chiaro che il cieco che guida il taxi e incassa l'assegno di invalido totale fa notizia: lui ruba 5'000 € all'anno allo Stato. Mostruoso, inaudito, roba da condanna a morte. Poi lo Stato medesimo tollera prezzi di nafta e benzina, per fare un esempio tra mille - ci sarebbero i rendimenti bancari, gli stipendi, gli affitti, il costo della vita, gli orari di lavoro -, che non stanno né in cielo né in terra e che gravano sulle povere tasche di milioni di persone per arricchirne a sproposito (e a miliardi di €) poche migliaia, e che si fa, che si dice? si brontola un po', si fa qualche scioperetto e poi... tutti addosso al finto-cieco!

In un paese della Sicilia, forse Caltanissetta, non ricordo, per non so quale ragione burocratica, avevano revocato l'invalidità a una che non poteva neanche uscire di casa per una grave malattia.

La maggior parte di quei due mln di invalidi credo che siano reali. Si è invalidi anche per gravi malattie come il tumore, per un visus al 10% che non vuol dire buio totale, per Alzheimer, artrite reumatoide, insufficienza renale da dialisi, cardiopatie, e tante altre malattie molto diffuse. L'allungamento della vita ha aumentato la quota degli invalidi.

Vitel tonné si chiama quando è già sul piatto. Un vitello nutrito con scarti di tonno è ancora tonnato. Questo per la precisione, per i precisini. I capperi da mettere sopra sono di Maccastorna, altro che Pantelleria!

Non si sta parlando, ovviamente, di pomodori bio, eh... che i coltivatori di pomodori bio certe cose non le fanno (a me non compete verificare le condizioni di lavoro in un'azienda bio, sia ben chiaro anche se son un povero Ispettore di montagna), e comunque i coltivatori/allevatori bio non si fan mai male, o comunque non si lamentano ("...quando la rotoballatrice m'ha straziè la man ai no sintò propri propri dulaur... am urleva trop...! L'è al muncherain che am fa tribuler..."), soprattutto quando rimangono sotto qualche tonnellata d'orzo che tentavano di mettere fuori dal granaio (il Mais biologico costa un fottio, oltre che comportare qualche problema accessorio, di quelli che i controllori della "qualità" e della "sanità" del latte se ne fottono se è biologico o meno... quindi mise troppi campi ad orzo, non sapeva dove metterlo, lo mise in un locale destinato ad abitazione ma inutilizzato, che non era stato progettato per quel peso... ed esso reagì...) Comunque, concordo con te, Yop: se quando arrivano tenessimo pronto qualche vescovone (come diceva la buonanima tuttora ambulante) e gli facessimo vedere come lo prendiamo a sberle appena apre bocca, dicendogli: "Qua facciamo così ai nostri, figurati quanto ce ne frega dei tuoi...", tutti vivremmo in maggiore concordia...

très étonné, fut le veau devant le plateau de vitel tonné qu'on lui avait donné pour dejeuner sans l'aviser

déjeuner, per i franco-fili...

Ispaniolo... Francioso... da qualche parte in qualche posto mi par di aver visto perfino roba in Tetesco... Francis: un bel link in Cilillico? Con l'Anglioso me la cavo, ma se i prossimi deliri ve li metto in Jamaican Patoise, poi vedrete vitelli che piangeranno e tonni che si suicidano sbattendo il naso... sta'tenti eh...

Visto dove portano le cattive compagnie? Si pronuncia patuà come tutti quegli altri là, tipo Nobel che non si sa perché l'accento debba cascar dove noi non l'abbiam mai messo giusto perché non è inglese, che non era nemmeno francese ma si vede che semplicemente deve star lì. E percui... brava Stella: studi, studi, eh... Respect, talawah...

@ Ciao Dario,ciao ragazzi/e ,sono indietrissimo con i post spero non vi siate scordati di me Dublino e' bella come sempre ,d'estate poi...lasciamo perdere. Ho notato una cosa che mi era sfuggita in precedenza ,mi sembra che in Irlanda il piacere della convivialita' superi decisamente il gusto per il cibo producendo dei risultati interessanti(la citta' praticamente e' un prolungamento del salotto di casa);non credo sia dovuto ad un palato poco raffinato,anzi da questo punto di vista vedo un'apertura mentale decisamente piu marcata rispetto alla Germania,c'e' la tendenza o a voler isolare i sapori ,un "gusto"quasi minimalista,oppure si cercano le esplosioni di sapore,abbinamenti senza un apparente filo logico il cui unico risultato deve essere la sorpresa.A Dublino ci sono 6 ristoranti stellati che riescono a proporre un 3 corse menu per 50 euro! come cavolo fanno ancora non so' ?! un ciao dal Vostro inviato in Irlanda.

Ehm, altro aneddoto personale. Due anni fa, in autunno, ero lì in cantina indaffarato, naturalmente da solo. Un sacco di lavoro da portare avanti. Ad un certo punto arriva un cliente affezionato, ma di quelli che portano via sei bottiglie per due volte all'anno. Il cliente ha sempre ragione: gli offro una degustazione di Pinot Bianco, vado a prendere la bottiglia, recupero da un cassetto il cavatappi - quelli a leva, professionali, “da somellier” - infilo l' ”elica” nel tappo in sughero, afferro con forza il collo della bottiglia con la mano sinistra, punto la leva e tiro... il collo della bottiglia si spezza, i bordi taglienti del vetro mi procurano una ferita profonda alla base del pollice sinistro. Sgorga copioso il sangue, ma niente in confronto alla sensazione immediata di aver reciso un nervo... Così era. Pronto soccorso, ottimo servizio in quel senso qui dalle nostre parti, ricovero, pessima gestione del decorso, sala operatoria, anestesia fatta alla cacchio di cane, neuroraffia e punti di sutura vissuti in diretta tra lacrime e contorsioni immani, anestetico che fa effetto a fine intervento ed io che ringrazio tutti, commosso e coglione. Non c'era dubbio, avevo diritto all' “infortunio” agricolo. Modalità dell'evento e testimoni inequivocabili, senza ombra di dubbi. Si inizia. Vai dal medico personale che butta giù un pacco di carte così, vai dal patronato che butta giù un pacco di carte così; ed ogni volta aspetta il tuo turno, 30 min, 1 ora, 2 ore, perché i signori, giustamente, hanno da fare. Tu sei lì con il tuo pollicione fasciato, tutto lì, mica che stai rischiando la vita, no? Bene, ti credono, sei in infortunio. Non puoi lavorare, sei in infortunio? Ma i tuoi lavori chi li fa? gliene frega a nessuno. Li fai tu, se ti arriva l'ispezione sarai sanzionato. Va bene, giusto. Mi riconoscono un tempo di circa un mese, un tot al giorno: totale poco meno di mille euro. Va bene, non mi lamento, ho lasciato indietro lavori, ho dovuto combinare in altro modo, ma in fondo è stata tutta colpa mia. Poi, scaduto il periodo previsto di infortunio, visita presso alla sede INAIL. Dottore (apparentemente) severo che constata un recupero, una sostanziale guarigione ed una conseguente chiusura dell'infortunio. Per forza, già con il medico di famiglia io avevo quasi implorato “chiudiamo”; con il medico ispettore non ho fatto altro che confermare un desiderio di farla finita con carte, certificati, visite, sale d'aspetto e boiate varie. Libero! No. Il patronato sa come funziona, ti manda una lettera. Puoi fare ricorso! Capito? Il ricorso! Tu ti affidi a loro e vai contro la decisione presa da quel medico ispettore. Indovina, a fronte di questa contestazione, chi avrebbe avuto ragione... Al primo invito del patronato non ho risposto, al secondo nemmeno, al terzo... nemmeno ancora. La cosa è caduta lì. Però... il mio pollice sinistro mi fa male, sento una sensibilità diminuita, se prendo una botta vedo le stelle: una piccola/grande invalidità che io non ho voluto far pesare sul sistema.

Al posto mio, altri avrebbero fatto diversamente. Non sto a spiegare cosa. Ma noi, qui in Friuli, di casi di “lavoratori infortunati” che godono di piena salute ci pare di conoscerne molti. Ci pare, naturalmente, noi non sappiamo “le carte”. Noi lo troviamo scandaloso, ma sono solo sensazioni; in altri posti non so.

Ciao Mariano. Quindi lì in Irlanda ci sei davvero, vuoi fare qualcosa di serio... Non mollare. Fai vedere che ci sai fare! (ti mando su un container di roba fina a 13,5°, poi tutto sarà in discesa )

Il sinistro, eh, Bac? Così a stringerti saldamente la mano non si corre il rischio di farti male...

Che serviva a bloccarsi il braccio della spada, lo sapevate questo, ignorantoni? Ma ieri era il Giorno dei Mancini, immagino lo fosse da un sacco di tempo ma stavolta è mancino anche Obama, e quindi... Bella Marianus! Raccontaci dello facimento dello Brown Stew...

Pop, non hai del tutto torto. Ma, se vogliamo, per la precisione-precisione, quando un vitello per la prima volta si affaccia sulla scena da quelle parti lì, si definisce "tonnaturo" o anche "tonnando", a seconda della forza cogente con cui la Norma Alimentare è stata interiorizzata.

Poi, mentre si sta cibando all'immonda greppia è... "self tuning".

che dire, dimostri ancora una volta di essere una persona ultraperbene. Uno dei pochi italiani che credono che i diritti ed i doveri non siano delle stupide convenzioni che si possono aggirare senza porsi troppi problemi perchè tanto "tutti fanno così".

Il mio ragionamento però era più ampio e mirava a considerare nei costi della nostra produzione agricola anche quei fattori che spesso si tende a non includere. Un amico diceva con una battuta che il costo della raccolta di certe produzioni agricole era "nullo" perchè effettuato da persone aziane (ultrasessantacinquenni) dotate di pensione. Ecco perchè spesso ci possiamo permettere produzioni basse (tipiche del biologico). Stella citava l'olivicoltura di montagna. Avete idea della produzione per ettaro conseguibile e dei costi economicamente insostenibili di un'olivicoltura come quella? Perchè esiste ancora? Esiste perchè i costi sono coperti da altre fonti di reddito e quindi il cosiddetto "costo opportunità" di un ora di lavoro dell'imprenditore è pari a zero: mi pagano già con una pensione, ho del tempo libero e nessun altro lavoro disponibile allora coltivo per diletto la montagna anche se a fare bene i conti intasco un euro all'ora.

Lo stesso ragionamento vale per i famosi cassaintegrati o per tutte quelle iniziative che vivono grazie ai soldi pubblici. Intendiamoci, può anche andar bene così. Le scelte della politica servono a questo a decidere come e perchè i soldi pubblici vengano spesi. Si finanzia l'agricoltura bio e si chiude qualche centinaio di scuole. Oppure si finanziano entrambe e si compra qualche aereo militare di meno (preferibile).

Ma io mi chiedo e vi chiedo. E se invece fosse possibile riqualificare la nostra agricoltura, lasciando perdere le ideologie e si investissero i soldi solo su quelle iniziative che portano benefici SCIENTIFICAMENTE provati alla comunità, non sarebbe forse meglio? Oppure mi sbaglio?

@Luca@S la nostra olivicoltura di montagna regge coi contributi bio, del resto bio lo era già lo stesso: nessun trattamento perchè non c'è la mosca olearia, concime di pecora perchè nella campagna ci sono le pecore, solo potatura, molto costosa perchè fatta da specialisti, ad anni alterni. Siccome si fa a metà col "massaro" la raccolta non è un costo, lui la fa con tutta la famiglia. E' una piccola produzione, del resto uno che fa quando ha le campagne, le manda alla malora? Che finchè può cerca di mantenerle. Comunque l'olio, sfuso, si vende a 6 €. Già le mandorle che ci sono insieme agli ulivi stanno finendo. Abbiamo anche un bosco, ma il bosco non costa, e si prende qualche lira con l'affitto. Per l'agrumeto - oramai ex - che invece è vicino, a 25 km, e che è mio e di mio fratello, stiamo tentando, dopo averci studiato un anno e mezzo, questo investimento, avocados più serre idroponiche. Speremm.

Secondo alcune stime economiche il prezzo di vendita dell'olio extravergine per modelli di olivicoltura non tecnicamente impossibili (meccanizzabili) dovrebbe essere intorno ai 20-25 Euro al chilo. Se lo vendono a 6 Euro il resto lo pagano di tasca loro ed in questo caso si tratta di produzioni che molto probabilmente costano ben più di 25 Euro al chilo. Anche con il contributo BIO siamo ben lontani da una vera sostenibilità economica.

http://www.washingtonpost.com/wp-dyn/content/article/2009/07/28/AR2009072800390.html Dal momento che più in là è stato affrontato l'argomento. Articolo divulgativo, ma con alcuni link più specifici. Inutile frignare che non tutta la terra va bene per coltivare fagioli. Si potrebbe perlomeno RIDURRE il consumo di carne, altrimenti ammettete che non avete la minima intenzione di rinunciare ad un hamburger per il bene del pianeta/animali/prossimo. Vero che ci sono terreni poco idonei ad altre coltivazioni, ma per farli fruttare a mais si spende comunque molto in termini di irrigazione/concimazioni/trattamenti. E non dimenticate poi che è pieno di terra che andrebbe benissimo per coltivare legumi, miglio, grano saraceno, grano o che altro volete, ed è coltivata a mais semplicemente perchè il capannone lì affianco ha le vacche da ingrassare. Poi ricordiamo che se si riducesse gradualmente il consumo di carne i cambiamenti sarebbero altrettanto graduale. Ed è assolutamente impossibile che tutti diventino vegetariani assieme. Quindi discorsi del tipo "se diventiamo tutti vegetariani poi i poveri allevatori come fanno a convertirsi di colpo in coltivatori di fagioli", non stanno in piedi.

u vitello è tonnato?? e picchì e tonnato?? chi ci u dissi di tonnare??

Sto preparando le valigie, torno in Italia la settimana prossima, per un periodo non definito (2 - 3 - 4 settimane)

@ Franco Ti vengo a trovare, io porto il polpo

@Luca@S 6-7 € lt è il prezzo locale dell'olio, sfuso, non si possono fare prezzi fuori mercato. Tutti l'hanno venduto a questo prezzo. Noi non ci guardagnamo con la campagna, è già tanto se andiamo in pareggio. Mica viviamo di quello! Per quanto riguarda invece avocados e serre, lì pensiamo di guadagnarci, speriamo, perchè l'investimento è grosso e le prospettive, teoricamente, sono buone. Certo, che vederla adesso - io scrivo dalla campagna - col terreno ruspato, fa impressione.

@ bacillus L'incendio dell'isola de La Palma e stato controllato in circa 5 giorni, estinto completamente dopo un'altra manciata di giorni, ma ha lasciato 2.700 ettari bruciati, numerosi senza-tetto, animali morti carbonizzati ecc. E sai perché? malgrado la tanto conclamata crisi, qui nessuno si perde una bella festa patronale con mortaretti, razzetti e fuochi artificiali, e non si bada molto a dove vanno a finire... magari su vegetazione riarsa dopo una settimana a 40º. Ora invece fa fresco, non arriviamo ai 25º. Ciao

@ Ciao Bac, Spero di poterti contattare sul serio per il tuo vino, sono sicuro sia ottimo ma come ti dicevo il valore aggiunto per me e' chi lo produce,per il momento devo combattere con " 'taliani all'estero" sempre i migliori anche nell'esprimere il peggio! C'e' un tizio che importa dal Molise ma la situazione e' allucinante,cantine sconosciute e DOC improbabili,per gente senza scrupoli qui e' ancora l'Eldorado ma come sempre questi "signori"non fanno altro che contribuire alla "fama" degli 'taliani all'estero.Io punto sul margine etico,cerco di far quadrare i conti e provo a ridimensionare lo sterminato menu' di risto-pizzeria,non e' facile servire 100 pax lunch e 200 pax dinner 7 su 7 con 3 cuochi(incluso me) e cucinare i modo accettabile,il ristorante e' in Temlpe bar ed ha un potenziale enorme,come avrai capito la situazione finanziaria del risto e' oscura,ho trovato anche dei possibili finanziatori,ma da personcina seria aspetto di capire tutti gli inghippi prima di espormi ulteriormente. @ Stello,appena rimedio una ricetta di Irish stew "esclusiva" .

@ mammafelice è vero, se chiedere a tutti di diventare vegetariani non è credibile, si può 'propagandare' l'obiettivo di ridurre il consumo di carne, magari limitandosi a qualche buon piatto ogni tanto, con lo slogan 'meglio meno ma meglio'.

Purtroppo, è già stato detto tante volte, finché verranno offerti hamburger a 1€, sarà una battaglia difficile. Nè si può imporre per legge una 'tassa sugli hamburger' come non si può imporre per legge l'obbligo di 'tetti solari', almeno per il momento. Forse un giorno, se il pianeta si riscalderà in modo più allarmante, si farà anche questo.

In fondo le fogne oggi sono obbligatorie e qualche secolo fa sarebbero state viste come un insopportabile aggravio della spesa pubblica!

Di limitare il consumo di carne lo dicono già tutte le 'piramide alimentari'. In Italia non dovrebbe essere un problema, la vedo più dura in altri paesi. Però se Obama insiste a promuovere l'"Italian cuisine" prospetto ampi margini di miglioramento

Ecco, bravo Mariano, diamo un senso a queste discussioni agostane... facciamo un po' di business, alla faccia di tanti santi propositi del sottoscritto. Non trovo più il tuo indirizzo, fammi tu due righe. bacillus.oenophilus@gmail.com

@laNera Certo che gli imbecilli si trovano dappertutto, eh?

@Roberta Ma anche secondo me. Così come altre questioni (vedi energia, rifiuti) si tratta di preoccupazioni di altri paesi. Un nome a caso: Città del Vaticano (adesso qualcuno mi si incazza )

bac, semmai lì lo vedrei all'inverso...

Ah, bravo, vedo che ti sei deciso a fare un po' di 'direct marketing', stai diventando un vero capitalista, bac

"Capitalista" è fighissima! Se poi ci metti anche certe discussioni che porto avanti sul blog di Cattaneo... uh! mammamia!

l'obbligo dei "tetti solari" c'è già (DPR 25 giugno 2009 n°59, più le varie leggi regionali e comunali), quindi non disperiamo per la tassa sugli hamburger (che la carne costi meno dell'insalata, per me è sempre stato un mistero )

@ Diana, Il problema della carne e' che non ci sono alternative reali e praticabili dal punto di vista dell'opzione vegetariana,le qualita' "plastiche"della carne o del pesce sono innegabili ,altro problema e' che tuttora non e' stato definito il quantitativo ideale di proteine da assumere nell'arco della giornata,studi recenti pongono il minimo a 0,8 gr. X Kg.peso corporeo sino a 1,5 gr. per gli sportivi e 2gr.per bodybuilders, personalmente sto cercando di sviluppare dei menu' con albume o soia,piatti bilanciati e completi ,ma rendere appetibile l'albume.. bello sarebbe anche riuscire a proporre un'alternativa veg all'hamburger, qualcosa di economicamente vantaggioso; ma ancora sto' in alto mare,le competenze per manipolare certi ingredienti costano

Yopenzo: pas mal, pas mal. J'ai bien aimé le jeu-de-mots étonné/tonné.

Franco: Lamento dei vitelli al macello: Ave Agricola, tonnaturi te salutant.

Bacillus: Uncle Scrooge nemico del popolo, con te si faranno i conti, ah se si faranno!

mariano, e poi diciamolo chiaro, il profumo della carne (buona ovviamente) quando è a cottura, nel forno, arrosto, lessa, fritta, alla griglia, in padella, con gli odori e i condimenti opportuni... e il sapore, quando la poni nel cavo orale e la mastichi, il rosbiffe tiepido e succulento accompagnato da un fondo bruno lavorato, il pollo croccantiello ma non asciutto, il brasato ultratenero nella sua bagna. Non esiste piatto vegetariano che possa competere, come appagamento globale sensoriale, profumo, gusto e sazietà: non esiste proprio.

Io sapevo che il 'vitel' prima di essere 'tonné' era solo 'toné': http://www.cucinalariana.com/portale/index.php?option=com_content&task=view&id=229&Itemid=249

(questa mi gioco il gatto )

Bacillus, ‘ecOGM/capital/social/radical-chic-fregnoni-no-grazie’, come te pare per il tuo profilo?

State facendo degli tonneau che neanche Joe Falchetto...

Stello non ha tanto bravo a scrivere... ed è pure contagioso...

Ragazzi, tolleranza, tolleranza per tutti. Evviva la biodiversità, lo scambio delle culture, la curiosità per ciò che non è self, tutto condito di buona volontà per migliorare il futuro del nostro italico orticello, e un buon senso critico per non abboccare agli ami dei furbetti. Gli onesti esistono ancora, e sono più numerosi di quanto si pensi, a dispetto del cattivo esempio che "CHI "ci governa rappresenta quotidianamente sulla scena del teatrino politico. Forse il nòcciolo del problema sta proprio lì? MAH! E al parlamento europeo , dove si fanno anche le leggi del mercato, credete glienefreghi molto dell'agricoltura italiana, o sono impegnati a passarsi il cell delle escort di corte? Questo per dirvi che il nemico NON viene da fuori, ma lo abbiamo allevato e cresciuto nella panza, nella testa del paese e anche e soprattutto nelle isole. In Siria ho trovato più tolleranza religiosa(ci sono perfino chiese armene!) ed accoglienza che a Genova (la gente ci chiamava in casa e ci ospitava per offrirci il poco che aveva ). P.S. sono di Bologna col papà originario di Genova

ah ah ah! gli tonneau al vitel tonné! adesso l'ho capita! parblé, così si fan i vol-au-van! (che peraltro, animella e champignon o no, c'è di meglio da portare in tavola eh!)

Eh, no, Yop, che così si va a finire nelle parole arcane, e poi hai voglia di spingardarlo il Joe Condor che la tira fuori, la battuta sur cane...

A proposito di parole arcane! Eccone una fresca fresca cuccata da Popinga: bX-83s0sm, sarebbe da dire a non sochi, lo metto qui perché magari vede quel che volevo dirgli... ma magari no e quindi lo metto anche qui: tieni le corna pure te, Pop! Rimetti subito al suo posto o da qualche parte lo schema del cervello atomico di Bacillus (il motto in apice te l'abbuono perché son comprensivo... ) che era bellissimo, o grandefratellizza quel mio post che appiccicato lì così non ci sta a dir niente...

Zeb, te lo spiego qui: come cavolo si fa a inserire una gif animata nel blog, che poi compare non animata? L'ho tolta per questo. Se Bacillus, il nostro esperto di queste cose, mi spiega come fare, la rimetto con piacere (in fondo una TAC della sua attività neural-sinapsica sarebbe uno scoop)!

Ah... si muove pure, quella roba là? Come il cervello fatto con quelli che trombano? Però se stan fermi si capisce lo stesso, intendi cosa voglio dire? ... Del resto, ora che ci penso, stando fermi quei neuroni lì magari ci si sfoga in altre cose, al supermercato per non far che un esempio... dava un po' quell'impressione labirintica lì... che infine è confortante perché c'è l'aria condizionata, che ci vuole poi però tanta tanta energia, poi uno va a finir di là dal Preside e magari rischia di trovare quello che vuol costruire una centrale nucleare sulla Luna per fornire i 4,5 Kw necessari a tirar fuori ossigeno dalle pietre e chissà cosa combinano... No, Pop, ci hai ragione: tienilo ben nascosto, quel coso là, la gif animata...

Tetti solari? Noi abbiamo un vincolo paesistico per i tetti con le tegole e non possiamo mettere i pannelli nemmeno sul tetto del fabbricato del pozzo.

Son tonnato anche io.. ma non sono vitello... Da queste parti va un sacco la "viande fermier limousine". Ma se le vache sono delle limousine, i veau sono delle utilitarie? A più avanti con notizie sui supermarket nizzardi... prodotti, etichettatura, tendenze alimentari...

Dario, una domanda seria: hai mai notato la profonda differenza tra il burro e l'olio quando soffriggi delle alliacee (aglio / cipolla /porri et similia)? Come mai un soffritto nel burro (o anche il burro a freddo lavorato con la cipolla) ha un aroma completamente diverso dalla stessa preparazione fatta con l'olio? Che ne dici, sarà la diversa lunghezza delle catene degli acidi grassi?

Vagabondando in qua e in là per il web, mi capita ogni tanto di imbattermi in questo interessante sito dove vengo maggiormente attratto dalle discussioni sul "biologico". La tentazione di dire la mia, da incompetente reiterato, è troppo forte per resistervi. Anche se so già che verrò preso di mira da irritate e pungenti risposte di chi ha passato intere giornate ad approfondire questi argomenti. Ma tant'è, a volte non si può fare a meno di mettere il dito nel tritacarne! Perciò vorrei fare un'osservazione: d'accordo che non ci sia nessuna prova della superiorità nutrizionale o organolettica del biologico, d' accordo che sia tutta da dimostrare la presenza di residui tossici sui prodotti convenzionali e via dicendo, ma che dire dell'impatto ambientale, e qui mi interesserebbe la risposta dell'esperto (che forse peraltro è già stata data in altri momenti). Infatti é vero o non è vero che i concimi "chimici" e tutti gli altri prodotti sempre "chimici" della agricoltura convenzionale richiedono un dispendio di risorse molto maggiore di quello richiesto dalla agricoltura "biologica"? (mi sembra, per par condicio, che le virgolette non guastino neanche qui). Ora, proprio per l'istintivo rifiuto degli ideologismi più o meno fanatici mi sembra che non si debba diventare fanatici nemmeno del convenzionale e negare per punto preso ogni merito al biologico. Il fatto che il biologico faccia presa sulla gente (me compreso) ammetto che può dipendere più da una forma irrazionale di romanticismo e nostalgia dell' Arcadia che da un ragionamento scientifico, riconosco che gli O.G.M. (e questo lo debbo alle limpide dimostrazioni di Dario) possono essere un'arma vincente se usati con mentalità biologica (non trovo un termine più adatto anche se questo può prestare il fianco a critiche di scarsa scientificità) e non speculativa e sono convinto che un giorno non lontano verranno accettati anche dagli integralisti di oggi! Ma non accetterò mai la difesa a spada tratta del convenzionale a tutti i costi e del razionale a tutti i costi perchè, come tutti sanno, ci sono più cose tra il cielo e la terra... ecc.ecc. P. S. Vorrei dire la mia anche sul latte crudo pur sapendo di esacerbare i vostri animi con un argomento obsoleto, ma mi è caduto l'occhio sull'articolo di Dario e.. capisco ovviamente la sofferenza dei bambini colpiti dalla sindrome emolitico uremica e mi auguro che nessuno di loro abbia avuto danni irreversibili! ma dal punto di vista statistico la scienza e Dario ci insegnano che 10 casi in due anni su milioni di consumatori sono privi di significato! per di più siccome appartengono ad una categoria facilmente identificabile (prima infanzia) la prevenzione è molto semplice escludendo questa categoria dall'utilizzo! Detto ciò considero l'opportunità di consumare latte fresco crudo non un ritorno al passato ma una grande conquista della moderna scienza e prevenzione! Mai infatti nei tempi passati, come anche dagli articoli di questo blog si può desumere, era stato possibile all'uomo gustarne la fragranza con un livello di rischio così basso! Evviva la modernità! E con questo un buon ferrago a tutti!

Simpatico e molto apprezzabile il tuo intervento, tamatak. Sarò breve, devo tornare in vigna per l'ultimo intervento “chimico”. Sul latte crudo, daccordissimo. L'avevo detto anch'io. Questa storia del latte crudo è possibile grazie all'evoluzione delle tecnologie, dei metodi di controllo e di monitoraggio. Tutto grazie alla scienza ed alla tecnologia. Solo che i fautori del LC si guardano bene dal mettere in evidenza questo aspetto, “concentrandosi” esclusivamente sull'immagine di un latte prodotto “come si faceva una volta”. Quanto al resto, preoccupazioni legittime. O forse solo in parte. Ma sai dov'è il problema di fondo, tamatak? In quel termine “chimici” virgolettato e ripetuto. Che denotano, appunto, una concezione della natura parziale e condizionata da preconcetti (senza offesa, eh?). Sì, perché la chimica è dappertutto. La vita è chimica. E' un prodotto chimico il “chlorantraniliprole” un insetticida, ma lo è anche il “piretro”, usato in agricoltura biologica, che in vigna o nel frutteto non ci finirebbe mai se non ce lo portasse l'uomo. La chimica è la stessa sia per l'azoto che distribuisco in copertura sul mais, sia per quello che ci arriva nel terreno tramite il letame. E' nel rifiuto della parola “chimica” (e naturalmente del concetto che sta dentro in quella parola) che nasce l'equivoco. L'equivoco, assolutamente assurdo, che chi non fa biologico non ci metta il cuore, la passione, il senso etico.

Yopenzo: il gusto è soggettivo. L'abitudine alla crane è un'abitudine molto forte, come forte è il gusto. Ma posso garantirti che non a tutti piace. Appena ci si disabitua al suo sapore forte, poi lo si trova "troppo" forte. Ma non è mia intenzione far cambiare gusti a qualcuno, semplicemente sottolineare quanto Roberta si sbagli: anche qui, in Italia, quasi nessuno è disposto a "sacrificarsi" rinunciando alla carne nemmeno un giorno, nonostante gli stessi inviti di medici e nutrizionisti. Del resto al ristorante quanta carne c'è? Nei carrelli della spesa quanta? E considerando anche i formaggi e le uova? Quanto di vegetale c'è realmente, a parte la pasta, nella vostra alimentazione? Ho mangiato a pranzo quinoa con pisellini e lenticchie rosse, su un soffritto di cipolla di tropea ed erbette. Credo di aver anche superato il mio fabbisogno proteico odierno. E comunque va aggiunto lo yogurt di soia a colazione e il mondo tutto da scoprire della cena. Per non parlare di eventuali spuntini con frutta oleaginosa... Ah, ricordatevi che il fabbisogno proteico va calcolato sulla massa magra! Calcolandolo sul peso ottimale già si arrotonda in eccesso...

@ mammafelice, La questione fabbisogno proteico e' ancora controversa,in ambito sportivo ad esempio si e' passati dai 2,5 gr. di 10 anni fa agli attuali 1,5 gr. La compatibilita' biologica delle uova,carne,pesce e' decisamente superiore rispetto alla soia infatti gli integratori proteici alla soia vengono solitamente integrati con whey. Un aspetto spesso trascurato delle proteine e' la ripercussione a livello psicologico(aumento dell'aggressivita',tempi di reazione piu' rapidi ecc.) ;gia' zio Friedrich parlava di filosofie oppiacee e culture frutto di una dieta ricca di carboidrati. Una certa dose di aggressivita' e' utile ...oppure no?!

Disabituarsi ai piatti a base di carne, formaggi, latticini, uova? I gusti sono soggettivi, certo, l'abbiamo sempre detto. Ma è innegabile il fatto che esistono dei gusti universali che sono diffusi un po' in tutte le culture del mondo. E poi, che dire, le sensazioni descritte così bene da yopenzo... c'è qualcosa di atavico nella nostra essenza di esseri umani che ci porta ad essere attratti da certi profumi e certi sapori. Ed infine, l'aspetto forse più importante. E' vero o no che la cultura del cibo è una delle più alte forme di nobiltà per l'uomo? L'interesse e la cura per il buon mangiare e per il buon bere non ci fa necessariamente migliori, però presuppone una mentalità aperta, una curiosità costante, una volontà di ricercare la “bellezza” in senso lato. No, che l'uomo debba imporsi dei limiti così estremi in questo senso, non lo trovo nemmeno giusto, oltre che impossibile. Poi, c'è l'altro discorso, quello della salute. L'uomo moderno, non c'è dubbio, deve adattare le proprie abitudini alimentari in funzione di quello che è lo stile di vita. La vita sedentaria ha cambiato i fabbisogni nutritivi. Bisogna che si diffonda una cultura diversa, in cui, appunto, la carne diventa un momento di piacere, ovvero deve limitarsi a fare da “accompagnamento”, ad arricchire insomma, cibi di origine vegetale. Non si imporrà nulla con la forza. Si potrà arrivare a cambiare le abitudini solo con l'informazione e l'educazione. Secondo me si possono raggiungere risultati importanti.

E tutto ciò lo cogita seduto s'un trattore: pensa un po' se avesse pure il tempo di mettersi una penna d'oca in una mano e la radice del naso fra pollice e indice di quell'altra, le altre tre tese al cielo dove si rivolgono gli occhi socchiusi a rivelar il futuro... Altro che Padre Dante, sè...

Ed a proposito di informazione. Del già qui citato Jamie Oliver, ho visto recentemente un lungo e gustoso show televisivo in cui egli metteva in evidenza i classici errori alimentari degli inglesi. Un caso di televisione utile. Da notare che negli esempi di alimentazione corretta, la dieta mediterranea la faceva da padrone. Già. Con la nostra storia, la nostra cultura ed il nostro know-how potremmo fare ancora molto nel mondo...

...lascia perdere, zeb, potrei trovarmi in certi stati di grazia solo con un litro in pancia... poi chissà cosa ne verrebbe fuori, però. Anche tu un Ferragosto eccitante, eh? Boh, io adesso vado ad organizzare il bidone per il fuoco e la griglia per un barbecue di sardine, seppie e verdure varie. Cibo sostenibile?

Son riuscito a dir giusto un paio di buongiorno per tutto il giorno (dopo aver confermato in prima mattina a mio fratello che molto probabilmente oggi gli ipermercati sono chiusi: lui ha detto "Porca miseria, che dovevo far la spesa per quattro persone per due giorni!"; io ho detto "Meno male che ci sono i pakistani..."; lui ha detto "Ma non ci sono pakistani a Suviana!"; io ho detto "Ma neanche ipermercati..."; lui ha detto "Vabbè, provo a passarci lo stesso..." e quanto a surrealtà direi che per oggi sono abbastanza a posto...) e punterei a continuar così fino a sera, come minimo... Comunque mi son fatto un po' di spalla di maiale jerkata con la cotenna... e una boccia di Tempranillo che a me sembrava Merlot, ma non lo dire a chi me l'ha regalata... sempre bono, comunque...

Ferragosto eccitante? io ho passato mezza mattina a stirare, e sto passando il pomeriggio a cercare di capire cosa diamine ha il computer (fallo nell'hardware? o più probabilmente nel software, dice cose strane sui files .dll ). Sto cercando di disinstallare qualcosa, ma è lentissimo, infatti mentre disinstalla con tutta calma Winpower (gestione del gruppo di continuità) ho tutto il tempo di leggere e scrivere sul netbook (che è tanto carino, ma con touchpad fulmineo, finisce col fare quello che vuole lui! per cui lo uso con prudenza). Aiuto, Bac! Acer mi aveva dato un DVD che pensavo servisse a restaurare Windows XP, invece non serve a niente, e neppure il suo programma Recovery, probabilmente lo formatterò e installerò un nuovo XP che ho, con il suo disco originale " de una puta vez" come si dice qui. Per il netbook però vorrei prevenire problemi, ovviamente non esiste CD né DVD, come potrei restaurare il S.O. se occorresse? Accetto, grata, tutti i consigli.

Mariano, "Un aspetto spesso trascurato delle proteine e’ la ripercussione a livello psicologico(aumento dell’aggressivita’,tempi di reazione piu’ rapidi ecc.)" non penserai che te la lascio passar così all'acqua di rose: fonti, please!

bacillus, con quel barbecue lì, non dimenticarmi di metter il bianco in fresco eh! una bottiglietta da 0,5 l o giù di lì, penzo...

laperfida, tutti uguali voi dilettanti informatici! mai pensarci per tempo eh?! gli hd si incriccano, le schede madri si tostano: e i backup? e i dischi di ripristino?! boh! mah! non saprei è robba che se magna?... sempre a gridare aiuto quando i buoi son già per i prati. Buona fortuna ma la vedo nera cara perfida.

zeb, il Tempranillo è sempre buono sì. Qua in Isvizzera non ci sono protezionismi vineschi e quindi ci trovi davvero di tutto di più, de Franza, de Spagna, 'taliani, Cileni etc. e proprio i Tempranilli fanno furore in dignitose bottiglie da 6-8 €. Comunque domani sono invitato in val Vigezzo a mangiare quelle robacce malsane tipo i salumi nostrani, i formaggi nostrani etc., e quelli là viaggiano a barbera dell'oltrepò, lo comprano nelle damigiane che poi è anche pratico travasarne a seconda della sete dell'ospite.

@ yop Be', per il backup dei dati non ho problemi, li faccio a mano a mano, il mio errore è stato credere che anche questo computer con Windows OEM, come altri che ho avuto, avesse il suo bravo disco di recupero; inoltre Acer si è riservata una partizione della metà dell'hard disk, e anche qui pensavo ci fosse un backup del S.O., senza parlare degli innumerevoli backup che mi ha sempre costretto a fare di tanto in tanto. Avevo già avuto un dubbio il mese scorso, q uando ho cercato dove diamine conservasse questi ultimi, senza riuscire a trovarli. Però, data la lentezza estrema che sta dimostrando, sono propensa a pensare che possa trattarsi anche di un problema di RAM. Vedremo. Quello che più "rompe" però è che queste cose avvengano sempre a Natale o a Ferragosto! Giurabbacco! (questa non l'aveva mai sentita, vero?). Ciao @ tutti gli altri: scusate per la digressione, ma avevo bisogno di sfogarmi.

laperfida, io scherzavo, come hai capito. Ma non del tutto: http://www.microsoft.com/italy/licenze/soluzioni/altre/oem.mspx come vedi col sistema OEM si risparmia tempo e denaro all'acquisto ma il motivo c'è.

l'ideale è avere una macchina con due hd, e non un partizione di un unico hd, per eseguire il ripristino del os in caso di crash (soprattutto dell'hdw...) . Acer, anche per i laptop, ha diversi modelli con doppio hd. Nel tuo caso fai in modo di non perdere i dati importanti e comincia a fare un salvadanaio per il prossimo acquisto, nel quale ti farai consigliare da una persona competente. Ne vale la pena. Ciao

@ yop Non ti preoccupare, non ci casco più. Per cosa credi che tempo fa abbia comprato un XP originale? mi aspettavo qualcosa del genere, lo tenevo di riserva, tra l'altro dopo l'uscita del Vista non costava neppure troppo. Magari ne compro un altro per l'altro PC, mentre per il netbook, finché non si decideranno a vendere il S.O. su chiave USB come alcuni iniziano a fare per gli antivirus, sarebbe un problema. Ciao, grazie per i consigli.

Mi raccomando il pulloverino, Yop, se vai in Siberia; chiedi consigli a Mr X, nel caso ti vada una bella spuma di salame guarnita di formaggio, spumeggiante pure lui, che i tuoi amici potrebbero esserne estasiati, soprattutto se usano tracannare il Barbera dalle damigiane direttamente nel gargarozzo degli ospiti (Barbera ferma o che ride? Controllato la Luna? Come sta? Tutto bene? Poi ciuccia e confida...)

Scusa, Nera, cosa c'è di più eccitante di una mezza giornata a stirare e l'altra mezza a risolvere i casini di un pc che evidentemente non è stato ben protetto da virus, trojan e balle varie? Ehm, lo so, troppo banale come consolazione. Ma vuoi scommettere che a fronte della tua apparentemente pessima giornata c'è stato qualche milione di coglioni (oops, m'è scappato) che si sono intruppati in autostrada, in spiaggia o in festicciole senza senso? Quanto al tuo problema, beh, secondo me non potevi avere interlocutore migliore di yopenzo. Sì, non fidarti degli informatici o dei sistemisti in genere. Affidati piuttosto a dei saggi. Ricordo ancora con estremo piacere un consiglio che lo stesso yopenzo si trovò a dare ad un certo DG nel corso di una discussione sul blog qui adiacente, quello di Cattaneo. Soluzione brillante, non mi sarebbe venuto in mente niente di meglio: ma come al solito l'italico interlocutore non seppe fare di meglio che ignorare il prezioso consiglio. Ma tu, come vedo, hai perfino anticipato certi concetti. Bene così. Da parte mia ti posso dare qualche rapido parere ferragostano. Il fondamentale punto debole di Windows (in generale, a prescindere dalla versione) è, che essendo esso diffusissimo si deve adattare a piattaforme hardware estremamente mutevoli; in special modo, i driver delle periferiche e dei sistemi (che non sono scritti da Microsoft), sono fatti male, generano instabilità, sono vulnerabili ai più svariati attacchi. Spesso, all'intrinseca debolezza in questo senso, si somma una fragilità dei sistemi hardware: la scheda Soyo che avevo pensato una fosse furbata quando acquistai il mio pc mi pare almeno sei-sette anni fa, dopo tre anni manifestò dei problemi: sostituzione immediata con una motherboard Intel con processore e RAM relativi. E' il pc su cui sto lavorando e con il quale produco software per il progresso dell'umanità. Il sistema operativo su cui si basa il mio lavoro è... Windows 2000 . Davvero! Dunque, in conclusione: hardware di qualità (in tutti i suoi componenti), sistema operativo consolidato e sempre aggiornato (in questo momento XP), antivirus ganzo, firewall sveglio (non usare quello di Microsoft). Non installare cazzate se non servono. Eseguire dei defrag, non frequenti, ma farli. Imparare a fare i “punti di ripristino”. Ma soprattutto, come diceva yopenzo, implementare procedure di backup non banali, con criteri impegnativi, su supporti affidabili. Ciao!

Io ciò Word che mi fa delle pugnette che non ne ho bisogno, all'occorrenza mi arrangio da me; ma direi che vista la prode assistenza assicurata a Perfidy, mi arrangio da me anche a metterlo a posto... Oh! Per carità: tutto buonissimo, eh! E' che son messo un po' così io di panza...

Io ho Mac, molto più stabile, però ho anche un PC. Giornata di caldo sciroPPoso, umido, appiccicoso, anche in campagna. Certo che senza quasi alberi, con mezza proprietà ruspata... Ho fatto foto documentarie, anche della "bestia".

il mio approccio ai PC (Windows):

- S.O. (al momento XP) installato su disco o partizione di boot, con driver (per forza) ed utilitari vari (antivirus, firewall, zip/unzip, PDF reader, insomma la roba che serve per far funzionare il PC "base"). - Applicativi e dati assolutamente su disco o partizione separata, con preferenza per le varie versioni di applicativi "portatili". Se ne trovano p.es. qui:

* http://portableapps.com/ * http://www.winpenpack.com/ * http://www.portablefreeware.com/

- Vantaggi: Gli applicativi funzionano anche "trasportati" (copiati/backuppati) su un altro drive/partizione o altro PC "base", senza dover (re-)installare e, a meno di settaggi strani, anche i dati sono automaticamente disponibili. - Svantaggi: A volte l'aggiornamento degli applicativi non è proprio automatico e tocca perderci un po' più di tempo.

Windows OEM e Windows preinstallato non sono la stessa cosa. Personalmente non ne voglio più sapere di preinstallato; l'ultima volta per lentezze incredibili ci ho perso settimane (e rifatto l'impianto telefonico) salvo poi reinstallare XP OEM (e applicativi portatili!) e risolvere il problema.

Se la lentezza è data da schifezze varie (virus, trojan, ecc.) una bella formattazione e reinstallazione sicuramente aiuta, anche se non sempre risolve al 100%.

Windows "originale" sono soldi buttati, meglio un OEM ed un disco in più, per i backup come dice bacillus. Infine un UPS potrebbe aiutare a salvaguardare l'investimento

..pardon, come diceva bacillus... che yopenzo ha detto.

@ Max, Bacillus e gli altri Ringrazio tutti quanti si sono interessati al mio problema. In apparenza deve essere qualcosa dell'hardware, perché aveva iniziato perdendo e ritrovando continuamente il collegamento con il gruppo di continuità (detto qui Sistema de Alimentación Ininterrumpida, lì è UPS?), collegato tramite USB, poi, per fortuna dopo l'ultimo salvataggio su chiavetta, non ha più riconosciuto neppure quanto inserito negli USB. Però potrebbe essere anche qualche potente virus, malgrado abbia il Kaspersky, aggiornato tutte le volte prima di collegarmi a checchessia. Non appena riapre il laboratorio, porterò il PC a dare un'occhiata, nel caso ne compro un altro come vorrebbe mio marito, ma se si può sistemare solo con una formattazione, perché buttare via soldi (e inquinare un po' di più)? Mi sono pentita mille volte di non aver installato e imparato ad usare il Linux, per il quale ora si trova anche abbastanza software di gestione, ma sapete com'è, la pigrizia mi vince. Mentre non mi sono (ancora) pentita di aver comprato un HD esterno da 500 Gb, speriamo che non mi dia mai problemi, a parte una certa lentezza (ma io salvo una quantità spropositata di immagini). Comunque mi consola di tutto la presenza di tanti "pen pals"! Grazie!!! Ciao

@Laperfidanera Scusa, ho riletto dopo che avevi il gruppo di continuità (=UPS Uninterruptible Power Supply). Però l'UPS dovrebbe comunque svolgere il suo compito anche senza il collegamento USB (o seriale), casomai scollegalo. Per esperienza i problemi con le porte USB si risolvono in modo definitivo cambiando la mainboard; metterci un controller USB nuovo di solito dura poco, perchè il problema è nel chipset (che scalda molto) della mainboard. Occhio anche alle temperature! Le mainboard recenti hanno dei collegamenti appositi per poter installare delle ventole supplementari. Per linux potresti a tempo perso provare con questo: http://portableubuntu.demonccc.com.ar/ che è pure °portatile°, attenta però che non gli piacciono le deframmentazioni con i soliti tools. In bocca al lupo e coraggio che non sei l'unica ad avere di questi problemi Lascio spazio agli scienziati in cucina

Rilanciamo un pò il dibattito dopo i vari problemi ai sitemi operativi con questa notizia del Corriere della Sera:

http://www.corriere.it/salute/nutrizione/09_agosto_17/ortoressia_cibo_sano_pericoloso_869a77a6-8b14-11de-8977-00144f02aabc.shtml

Gli estremismi portano sempre a conseguenze nefaste per la salute.

...uhi, uhi, tu giri il coltello nella piaga, Luca.

@ Yop, Lo so che non me ne passi una! (dov'e' fnita la fiducia? ) Da anni pratico arti marziali (in passato anche a un buon livello) e ho condotto esperimenti su me stesso;so che non basta, ma ho notato che anche in presenza di una dieta equilibrata dal punto d vista dei nutrienti,cambiando le fonti proteiche i risultati "sensazioni" erano diverse. Ho una raccolta di trafiletti sull'argomento,di studi approfonditi pero' nessuna traccia.

http://www.pnas.org/content/98/11/6402.full.pdf+html

mariano, e allora che ne pensi dei campioni tra i campioni nelle arti marziali, ovvero i monaci shaolin, che son vegetariani stretti? http://www.kungfushaolin.info/index.php/alimentazione.html ascià!

Ah! L'ho letto anch'io Siddartha, ma troppo tardi e non m'ha detto niente... Poi l'ho pure conosciuto a un SANA, ma era completamente sbronzo e dubito si ricordi di me... E' questo qui, no?

http://tv.repubblica.it/copertina/jacopo-fo-ecco-transition-town/35860?video

Oracolooo... eh eh eh ! Non si fa così! Non ci si mette davanti allo specchio per riprendersi con il telefonino! Non sta bene! A prescindere, s'intende, dalle cose interessantissime che racconti, eh, Oracolo, a prescindere. Quelle servono per far conoscere il tuo pensiero, profondo e lucido, che ci ammalia ognora. Oracolo, è la tua faccia che non dovevi mostrarci!

Te sei semo, Frank, se pensi che metterei il mio telefonino in faccia per riprendermi allo specchio! Anche perché sarebbe inutile: il mio telefonino serve per telefonare, per far le foto ciò la macchinetta, e per i filmati mi attrezzerò alla bisogna quando ne sentirò di nuovo il bisogno, ma solo dopo aver riversato tutti i filmini superotto che mi riguardano da bambino (oppure no, dipende da chi sia interessato: me no de scur...!). Senza offesa per nessuno, eh! Ma quel ciuffo non mi compete, e quel ceffo non è mio, che se fossi figlio di Dario Fo o di un Dio tenderei piuttosto ad allungar le gambe sotto una palma jamaicana e a propalar le mie elucubrazioni a chi vuol venire a sentirle, finché non rompe troppo i maroni... è per questo che poi si promulgano Leggi e sanzioni, per tener lontano gli importuni...

@zeb, vuoi vedere cosa fa una ruspa in due volte (pista e ripulitura) di una piantagione di limoni, compresi terrazzamenti e muretti? http://img132.imageshack.us/i/epsn0128.jpg/

@ Yop, Nutro grande rispetto per i monaci shaolin,tuttavia la gamma di problemi di un uomo della strada credo sia decisamente piu' varia,niente problemi di donne(in un recente articolo ho letto che i vegetariani a letto lasciano un po' a desiderare),niente problemi di affitto,banca,soldi,tranelli ecc,ecc. Diciamo che i suddetti monaci sono borderline ed e' per questo che pur apprezzando il loro contributo alle arti marziali non possono essere presi a modello. Ad un monaco sholin non verrebbe mai in mente di spaccarti la testa per strada o provarci con la tua ragazza,e anche se gli viene voglia ci butta un bel ohmmmmm e via cosi' ;-D

Poichè oltretutto ho procreato posso garantirti che l'attività sessuale di vegan e vegetariani può essere di tutto rispetto, Mariano Quella, grazie al cielo, dipende ancor in larga misura dalle voglie e passioni e anzi forse non appesantiti da salumi e formaggi si fa meglio!

@ mammafelice, Nell'articolo si parlava delle prestazioni dei maschietti,roba da sesso selvaggio mozzichi ai polpacci ,capelli strappati,ecc.ecc,non di procreazione Le vegetariane che conosco sono delle persone splendide,di animo sensibile,intelligenti ma a volte troppo eteree.

Anche te ciai una concezione un po'... uh... singolare, dell'Uomo della Strada, Marianus mio, però... eh...

...ehi, Mariano, io non sottovaluterei quell'eterea femminilità. Prendi mammafelice: lei ha fatto riferimento allo straordinario atto della procreazione, ma voleva dire altro...

@ Zeb, io che pensavo a te come novello Kerouac..con i tuoi blues,sei tutto chiacchiere e distintivo..chiacchiere e distintivo? @ Bac,e che cavolo voleva dire? sai com'e' sono in un internet point a temple bar e mi sembra di essere ad una sfilata di biancheria intima il ragionamento piu profondo che riesco ad affrontare in questo momento e' : D&G o Valentino.

Vuoi che ti faccia anch'io il porceddu come Yopenzo?

il preposto Ufficio per la protezione del Consumatore del Cantone di Argovia (Svizzera...) ha sottoposto a opportuni esami i prodotti certificati BIO (latticini, prodotti da forno e legumi/verdure) di 25 fornitori. I due terzi (zwei Drittel) sono risultati non conformi per cause che, da prime indiscrezioni, sono attribuibili all’utilizzo illecito di non meglio specificate sostanze forbidden nel BIO (quali “materie prime”, additivi, disinfettanti e disinfestanti). L'associazione Bio Suisse ha reagito allo studio argoviese definendolo "sgradevole": ma i requisiti per i prodotti biologici sono molto elevati e piccole violazioni sono inevitabili, ricorda l’associazione, che attende di conoscere lo studio nel dettaglio per verificare quantità e qualità delle infrazioni. Si ricorda inoltre che un analogo studio condotto nel 2007 in Svizzera romanda (ma solo su prodotti vegetali) aveva invece fornito risultati migliori: su 57 campioni di frutti e legumi prelevati in tre Cantoni diversi, solo il 5% si era rivelato non conforme, poiché presentava residui di “pesticidi e prodotti chimici sintetici”.

Da un lato quindi male perché in Argovia (e quindi anche da qualche altra parte nel mondo) si paga BIO e si mangia regular, dall’altro bene perché vuol dire che i controlli ci sono e funzionano, si spera.

" ...Bio Suisse ha reagito allo studio argoviese definendolo “sgradevole” ... "

Sgradevole nel senso di poco gradevole al gusto? Sarà mica che si stanno multinazionalizzando anche gli amici BIO?

Yopenzo, se volevi farmi divertire ci sei riuscito in pieno. Non riesco a trattenere le risate.

"i requisiti per i prodotti biologici sono molto elevati e piccole violazioni sono inevitabili". Questa è fantastica.

Ritengo che i vantaggi del biologico siano sopratutto di carattere ambientale e non nutrizionali e penso che sia molto meglio anche dal punto di vista ambientale una multicultura non intensiva in convenzionale che una monocoltura intensiva bio. L'unica cosa che non capisco è perchè trovi buffo l'utilizzo dell'auto ibrida per le consegne, mi sembra un po' esagerato ma la trovo una buona idea, se decidi di mangiare cibo pulito non vuoi che poi il corriere inquini il doppio fermo nel traffico per fare la consegna.

Giuseppe: non e' tanto l'essere ibrido che mi fa sorridere, quanto tutto l'insieme e il concetto di "pizza earth friendly". Ho l'impressione che chi e' sensibile a questo cartello ragioni di piu' sull'impatto ambientale evitato (ammesso che si possa misurare l'impatto ambientale di una pizza) che non a quello effettivamente commesso (hai comunque una persona in giro per la citta', nel traffico, hai un cartone in piu' da smaltire, etc...). All'ambiente interessa quest'ultimo, non quello che "Avresti potuto fare ma non hai fatto". Questi messaggi, a mio modestissimo parere, sono solo messaggi di marketing che dicono "la mia pizza costa 8 dollari, ma ti comperi anche un po' di sensazione di essere moralmente superiore".

Certo che il cartone e' biodegradabile, ma comunque devi smaltirlo, occupa un volume, qualcuno lo deve trasportare alla discarica/inceneritore usando combustibile etc... Il punto e' che credo nessuno abbia mai calcolato (e dubito si possa fare seriamente) l'impatto ambientale di una "pizza da asporto", e se sia piu' o meno di una semplice spaghettata a casa, quindi questi messaggi a mio parere non hanno senso

Ma fanno parte della pubblicità! Io ho seguito a lungo un sito di cosmetologia e ho imparato che la spiegazione del produttore è pura propaganda, quello che conta, per valutare una crema, è l'INCI e l'ordine gerarchico. E naturalmente la conoscenza dei componenti. Gli attivi sono QUELLI, e devono essere anche in quantità utili, una crema alla vitamina C, un ottimo attivo, non può essere bianca, neppure una al Q10. Addirittura adesso io acquisto direttamente le materie prime, farmaceutiche (lo faccio anche per gli integratori) e cosmetiche, risparmio moltissimo e la differenza si vede. E non parliamo delle prese in giro, come la costosa crema agli oligoelementi, che la pelle non assorbe!

per stella: in che senso acquisti le materie prime farmaceutiche?

@lucia, per esempio: magnesio, zinco, aloe liofilizzata e altre cose. Per i cosmetici lo stesso, es. olio di joioba, ceramidi, etc. Se ti interessa ti dò l'indirizzo.

ah ok, pensavo "principi attivi farmaceutici". quello é illegale. oltre che estremamente pericoloso. per materie prime farmaceutiche si intendono le materie prime con le quali si fa un farmaco, sia gli eccipienti che le molecole attive. tu compri integratori alimentari, le materie prime farmaceutiche sono un´altra cosa. mi ero preoccupata.

dimenticavo: no, l´indirizzo non mi serve ma grazie mille!

Si chiamano materie prime farmaceutiche, non principi attivi farmaceutici.

no, le materie prime farmaceutiche sono SIA gli eccipienti SIA i principi attivi farmaceutici. comprare un ballino di talco, di magnesio stearato o di lattosio é inutile, comprare un fusto di metformina idrocloride é un po´diverso.

Sono catalogate sotto la dicitura "materie prime farmaceutiche", dovunque.

va bene, volevo dire che materie prime farmaceutiche non vuol dire molto, anche l´acido acetil salicilico é una materia prima farmaceutica, le cefalosporine sono materie prime farmaceutiche, i beta lattamici sono materie prime farmaceutiche, il saccarosio é una materia prima farmaceutica. sotto l´espressione "materie prime farmaceutiche" si intende tutto ció che concorre a creare un farmaco, una compressa, una supposta, uno sciroppo, un iniettabile. dalla cera che serve per lucidare una compressa all´antibiotico super potente che ci puó essere dentro.

A proposito di "Appunti di viaggio: agricoltura, bio e non" cosa ne pensate?

http://www.youtube.com/watch?v=7pEjwMiswOo&feature=fvw

[...] precedenti: Pizza, Agricoltura, Hamburger, Supermercato [...]

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Saluti (gastronomici) dalla città eterna, con tanto di (a)matriciana

Miti culinari 5: le virtù dello zucchero di canna

Sulle proprietà endocroniche della Tiotimolina risublimata

Il bollito non bollito di Massimo Bottura

OGM: le ragioni di chi dice no

Il poeta e lo scienziato

Gastronomia darwiniana. Se è speziato, un motivo c’è

Le difficolta' del pane biologico

Il vino di Luca Pacioli

Le ricette scientifiche: il pollo Teriyaki

OGM: il ritorno di Schmeiser

Le ricette scientifiche: il maiale alla birra

Il glutine: chi lo cerca e chi lo fugge

Miti culinari 4: il cucchiaino nella bottiglia

Le ricette scientifiche: lo spezzatino base

Il buon latte crudo di una volta

Gli Ogm NON sono sterili, passando da Vandana Shiva (e Veltroni) a Nanni Moretti

BioWashBall, birra e l'esperimento di controllo

Pentole e Provette, la chimica ai fornelli

Che cos'e' lo zucchero invertito

Il Ministro Gelmini e Nature (contro i concorsi)

Il Fruttosio, lo "zucchero della frutta"

1934: sigillatura della carne e riviste d'annata

Ricette letterarie: il risotto di C. E. Gadda

Le ricette scientifiche: il guacamole

Ig Nobel italiano per il suono delle patatine

Monsanto contro Schmeiser, l'agricoltore "contaminato" dagli OGM

Le ricette scientifiche: la granita (algebrica)

Il diagramma di fase della granita

Il buco nero al CERN e la noce moscata

Chimica (e ricette) in versi

Le ricette scientifiche: il cioccolato Chantilly

Le ricette scientifiche: la panna montata

Contro la "spesa a chilometri zero

Requiem per una formula. Dramma in sei atti con sei personaggi

Vino al veleno e velenitaly, reprise

Un economista al (super)mercato

Chiarificare l'impossibile con i filtri molecolari

Non si butta via niente 2

Le ricette scientifiche: la carbonara

Miti culinari 3: la sindrome da ristorante cinese

Le ricette scientifiche: le meringhe

Miti culinari 2: il sale per montare gli albumi

La dolce neve della cucina

Quando Nature si occupa dell'Italia

Non si butta via niente

Mais, Micotossine e le "Precauzioni"

Al sangue, media o ben cotta?

Superboy e la camera a nebbia

Un uso alternativo per la Ketchup

Miti culinari 1: la sigillatura della carne

Il segreto di una buona bistecca (ma non solo) si chiama Maillard

L'OGM che non é mai esistito

Sei diventato Nero, Nero, Nero...