Vini Santadi – Nuove annate - Luciano Pignataro Wine Blog

2022-08-21 07:29:46 By : Mr. Jack Bao

Quando si parla di Cantine Sociali la gente storce il naso, pensando che i vini prodotti, pur venduti a prezzi molto convenienti, non siano ottimali. Ed invece bisogna distinguere da cantina a cantina, perché spesso capita di riscontrare   prodotti di assoluta qualità come nel caso della Cantina Santadi, una cooperativa sarda sorta nel 1960 che confeziona vini eccellenti e pluripremiati e che ha avuto la fortuna di potersi avvalere in un passato non molto remoto della consulenza del grande enologo piemontese Giacomo Tachis, venuto a mancare nel 2016 ed a cui è stato dedicato poi la via dove insiste la Cantina.

Ogni anno ho il privilegiato compito di assaggiare in anteprima le nuove annate aziendali, come in questo caso specifico, in cui ho degustato ben nove etichette.

Pedraia Nuragus di Cagliari Doc 2021. Soltanto uve Nuragus raccolte verso la metà di ottobre. Acciaio e cemento per qualche mese per la maturazione del vino. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Prezzo finale di 8,00 euro.

Si tratta di un vitigno raro a bacca bianca prettamente sardo. Nel calice si scorge un luminoso colore giallo paglierino, leggermente striato di lampi verdolini. Interessante l’ottimo bouquet, dal quale si espandono voluttuosi e pluralistici profumi di pesca gialla, albicocca, pera, mela verde, clementina, e gelsomino, insieme ad afflati di macchia mediterranea. In bocca entra un sorso secco, fresco, delicato, comunicativo, accomodante, leggero, soave, suadente, sapido e piacevolmente morbido. Da bere giovane. Allungo finale decisamente appagante. Ottimo l’abbinamento con la bottarga e/o con latticini.

Villa Solais Vermentino di Sardegna Doc 2021. Blend di Vermentino all’85% e saldo di Nuragus. Affinamento in acciaio. Tasso alcolico di tredici gradi. Prezzo finale di 8,00 euro.

Nel bicchiere serpeggia un colore giallo dorato e luminoso. Spettro aromatico intensamente affastellato da un plastico caleidoscopio di pesca bianca, melone bianco, mandarino, nespola, mandorla, mimosa, magnolia, zagara, timo, rosmarino ed origano. Spunti iodati e sentori speziati. In bocca penetra un sorso scorrevole, teso, glicerico, succoso, infiltrante, elegante, agrumato e goloso. Contatto palatale flessuoso, armonico, raffinato, carezzevole, sfizioso, accattivante e reattivo, che anticipa una chiusura del tutto soddisfacente. Da consumare su un piatto di malloreddus e carne bianca.

Tre Torri Rosato Carignano del Sulcis Doc 2021. Carignano al 100%. Contatto pellicolare per una quindicina di giorni. Affinamento in acciaio. Tenore alcolico di tredici gradi. Prezzo finale di 8,00 euro.

Veste cromatica segnata da un brillante colore rosato corallino. Il sensitivo crogiolo catalizza subito tutta l’attenzione di un naso molto attento e disponibile. Significativo, quindi, l’opportuna aspirazione di intense e modulate nuances di visciola, pompelmo rosa, sottobosco, petali di rosa, bacche mediterranee e giocosi afflati speziati. Sorso subito fresco, garbato, gradevole, vezzoso, elegante, vellutato, succoso, sapido e seducente. Silhouette slanciata, affabulatrice, accattivante e stuzzicante. Fraseggio finale appagante. Ottimo per accompagnare una bella zuppa di pesce e tagliere di salumi sardi.

Antigua Monica di Sardegna Doc 2021. Blend di Monica all’85% e saldo di Carignano. Maturazione in vasche di cemento. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Prezzo finale di 8,00 euro.

Alla vista si manifesta un vivo colore rosso rubino striato di giovani lampi purpurei. Accattivante e gradevole l’imberbe bouquet, che sciorina guizzanti sussurri di marasca, susina nera, fragola, fiori rossi e vegetali freschi. In bocca arriva un sorso bello morbidito e fresco, sapido e gentile, armonico e rotondo. Trama tannica affusolata e piacevole. Ritmo ben cadenzato. Souplesse ottimamente ricamata, fascinosa, fine e seducente. Discreta la serbevolezza. Retroaroma abbastanza lungo. Da spendere su minestre di legumi e formaggi a media stagionatura.

Noras Cannonau di Sardegna Doc 2019. Blend di Cannonau al 90% e saldo di Carignano. Uve raccolte a fine settembre. Maturazione in barriques di secondo passaggio per sei mesi e poi affinamento in vetro per altri sei mesi. Tenore alcolico di quindici gradi. Prezzo finale di 13,00 euro.

Vino identitario ed emblematico di tutta la Sardegna il Cannonau (come il Vermentino) e, quindi, supera ogni ostacolo territoriale mettendo così d’accordo ogni frangia puramente locale.

Livrea punteggiata da un colore rosso rubino consistente e lucente. Approccio olfattivo decisamente interessante, laddove il vino esprime subito una sontuosa connotazione bene equilibrata tra i serrati profumi fruttati e floreali in egual misura. Il naso riesce poi a captare credenziali di marasca, prugna, confettura di frutti di bosco, rosa e viola, insieme ad altri descrittori aromatici riguardanti essenze di erbe aromatiche, percezioni speziate ed umori terziari. Sorso tagliente, incisivo, sfrontato, intrigante, balsamico, glicerico, minerale e strutturato. Tannini godibili. Appeal ampio, rotondo e dinamico. Longevità tutta da scoprire. Scatto finale imperioso. Da consumare sulla classica cucina di terra sarda.

Grotta Rossa Carignano del Sulcis Doc 2020. Soltanto Carignano. Maturazione in vasche di cemento per alcuni mesi. Alcolicità di quattordici gradi. Prezzo finale di 8,00 euro.

Bicchiere tinto da un fulgido colore rosso rubino molto giovane. Il naso viene subito investito da caratteristiche cadenze olfattive di tanta buona roba. L’incipit è appannaggio di svolazzi di frutta fresca della pianta e del sottobosco, agganciati poi a coriandoli floreali di iris e di garofano ed a giocosità vegetali di pura espressione mediterranea. In bocca fa il suo ingresso un sorso schietto, immediato, approcciabile, costumato, aggraziato e sapido. L’ottima spalla acida regala tanta buona freschezza, mentre i sospirosi tannini contribuiscono a tenere desta l’attenzione palatale. Coté sontuoso, arricchente e godibile. Buona la serbevolezza. Il finale è abbastanza persistente. Perfetto su un piatto di pasta al ragù e tagliata di carne arrosto.

Rocca Rubia Carignano del Sulcis Riserva Doc 2019. Carignano al 100% vendemmiato a metà ottobre. Maturazione prima in acciaio e poi in barriques di primo e secondo passaggio per un anno. Affinamento in boccia per altri mesi. Gradazione alcolica di quattordici e mezzo. Prezzo finale di 18,00 euro.

Qui l’asticella comincia ad alzarsi in modo esponenziale, perché il vino risulta essere più complesso, più strutturato e più compatto, pur mantenendo inalterata un’ottima freschezza e tannini sempre gradevoli. Il colore è decisamente più concentrato ed i profumi diventano ancora più espansivi e sospirosi, ricchi come sono di deliziosi afflati di more, mirtilli, ribes, ciliegia, violetta, zenzero, noce moscata, liquirizia, cuoio e goudron che fanno a gara per emergere. Così come le voluttuose e profonde percezioni tattili che si rivelano calde, voluminose, corpose, potenti, speziate, balsamiche ed austere. Di contraltare, però, il sorso è ben delineato, morbido, sapido e dinamico. Vino che può durare molti anni ancora. Chiosa finale appagante. Da abbinare ad un maialetto arrosto e pecorino sardo.

Terre Brune Carignano del Sulcis Superiore Doc 2018. Carignano al 95% e briciole di Bovaleddu. Maturazione in barriques per circa un anno e mezzo. Elevazione in vetro per un anno. Volume alcolometrico di quindici gradi. Prezzo finale di 43,00 euro.

E che dire di questo vero fuoriclasse che mi ha letteralmente conquistato con una favolosa composizione organolettica, a cominciare da un colore granato sfavillante e poi da una tavolozza aromatica così ricca e sontuosa?  Ciliegia, prugna, fichi, mandorle, fragola, cassis, carruba, scorza d’arancia, fiori appassiti, mirto, menta, cannella, chiodi di garofano e pepe nero. Vi basta questo elenco? No, certo che no. Ed allora ecco respiri di tabacco, liquirizia, caffè torrefatto, cioccolato fondente, china e grafite. Tuttavia è in bocca che il vino stupisce maggiormente, con un sorso che si rivela avvolgente, caldo, sfaccettato, morbido e chiaramente fresco. E poi è anche fine ed elegante, nonostante il Carignano in generale sia considerato latente su questo versante. Un vino davvero monumentale ed impressionante per pulizia, rotondità, possanza, austerità, intensità e complessità. Legno bene integrato. Tannini magistrali. Longevità infinita. Un vino straordinario questo Terre Brune, che regala un’emozione allo stato puro. Con che lo abbiniamo? Soprattutto con la tipica cucina di terra sarda, ma per la sua versatilità, morbidezza e finezza va bene anche su un piatto di polipetti alla luciana. Provate e pio mi direte.

Latinia Vino da Uve Stramature 2017. Un blend di uve a bacca bianca tipiche del Sulcis raccolte stramature nell’antica vigna latina. Maturazione prima in acciaio e poi in barriques di rovere francese di terzo passaggio. Tasso alcolico di quattordici gradi. Prezzo finale di 21,00 euro la bottiglia di 375 ml.

Colore ambrato brillante. L’effetto aromatico mette in evidenza spunti olfattivi di ottima presa, declinando deliziosi profumi di frutta secca e candita soprattutto, come l’albicocca essiccata, la mandorla, la nocciola, i fichi e l’uva sultanina. Rinfrescanti i profumi di erbe aromatiche, unitamente a sentori mielosi e speziati che così completano tutto l’ampio quadro di fragranze. Il comparto gustativo si apre con una bella spolverata di acidità, che alita tanta freschezza per tutto il cavo orale. Sorso sontuoso, ammaliante, vellutato, minerale e, soprattutto, delicatamente dolcino ma certamente non stucchevole. Pregevoli poi le percezioni palatali così equilibrate. Il finale si stabilizza su note molto godibili. Da associare a dolci con pasta di mandorla e formaggi erborinati.

Cosa aggiungere ancora a quanto già detto? Penso che si sia capito che i vini di Santadi siano ottimi davvero, con punte di rara eccellenza e venduti poi a prezzi molto vantaggiosi.

Cantina Santadi – Società Cooperativa Agricola Via Giacomo Tachis, 14 –  Santadi Sud Sardegna Tel. 0781 950127 – Fax 0781 950012 [email protected]  – www.cantinadisantadi.it Enologo: Riccardo Curreli con la consulenza di Giorgio Marone Ettari vitati: 200 – Bottiglie prodotte: 1.700.000 Vitigni: Carignano, Cannonau, Monica, Sangiovese, Syrah, Vermentino, Nuragus, Nasco e Chardonnay. 

Gentile Enrico praticamente mancava solo il bianco da uve vermentino Villa di Chiesa per completare il quadro di questa grande cantina di cui ricordo sublimi annate di Terre Brune dal 1995 al 1998 e un vino che non producono più il Baie Rosse, al posto del quale producono lo Shardana nome di antichi guerrieri sardi che addirittura costituirono la guardia reale dei faraoni della seconda dinastia d egitto

Gentile sig. Alfredo, vedo che lei è un grande intenditore, mi congratulo con lei. Devo confessarle che amo molto i vini sardi in generale , che purtroppo reputo che siano un pochino sottovalutati. Ma noto con piacere però che negli ultimi tempi fortunatamente questa tendenza si stia sempre più invertendo. Oltretutto la viticoltura sarda si basa massimamente su vitigni prettamente autoctoni, in cui brillano particolarmente, come lei sa, il Cannonau, il Carignano ed il Vermentino.

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